Inaugura oggi la nuova mostra che animerà alcuni degli spazi espositivi di Palazzo Reale a Milano. CONVIVIANDO. La storia dell’arte della tavola è un’occasione unica per scoprire l’arte del ricevere attraverso i vari secoli. Per apprezzarla bisognerà affrettarsi: la sua permanenza è di poco meno di tre settimane, si concluderà il 15 Febbraio.

La tavola specchio di una tradizione lunga secoli

È allestita nelle sale dell’Appartamento del Principe, la mostra che racconta come la tavola sia diventata uno specchio dell’attenzione e della cura con cui i piatti vengono serviti in e con cui gli ospiti debbano essere accolti dai padroni di casa. In realtà, anche le epoche passate avevano il pallino dell’allestimento delle tavola e la mostra CONVIVIANDO – a cura di Cinzia Felicetti – è l’occasione giusta per scoprirlo.

Un racconto scenografico che prende avvio dal periodo barocco, in cui la tavola si configura come il teatro in cui il sovrano assoluto celebra la propria grandezza, tra trionfi vegetali di ortaggi e metalli preziosi. In epoca Rococò sono invece le sfumature pastello e la porcellana finemente lavorata a farla da padrone.

La vera rivoluzione fu però l’Ottocento: a inizio secolo si ha il passaggio dal servizio “alla francese” – ovvero, presentazione di tutte le pietanze sul tavolo – a favore di una disinvoltura “alla russa” che affida ai camerieri il compito di servire i piatti in successione.

CONVIVIANDO: una parola, mille oggetti

La tavola diventa così l’incarnazione di culture e momenti storici differenti e gli oggetti che la animano lo specchio estetico dei commensali che l’hanno allestita. Prendendo spunto da alcune famose pellicole cinematografiche italiane e straniere – “Marie Antoinette” di Sofia Coppola, “Morte a Venezia” e il fasto decadente de “Il Gattopardo”, capolavori di Luchino Visconti, la mostra CONVIVIANDO si trasforma in una meridiana degli stili nella storia attraverso dieci mise en place, in una riflessione sull’evoluzione di una delle più antiche e interessanti espressioni dell’arte e della socialità umana. Ma anche una dedica agli oggetti della mise en place: non pensiate siano pochi! Con solo tre parole stiamo indicando piatti, fondine, tazze da consommé, piattini, ciotoline, sciacquadita, tovaglie, tovagliette o coprimacchia, salviette di servizio, coltelli, forchette, cucchiai, bicchieri per l’acqua, per il vino rosso, bianco, per dessert, da spumante o aperitivo. Ma anche gli accessori come la saliera, la pepiera, l’oliera, l’acetiera, la zuccheriere, le bottigliette per le salve, la formaggiera e il porta stuzzicadenti, lo scaldavivande, i vassoi, la carta dei vini e del menu e, infine, il bocco per le comande!