Un percorso raffinato e mutabie sul marmo
Con la collezione Controverso, la tecnologia incontra la natura, l’evoluzione mantiene viva la memoria, il progetto permette di raccontare una storia. La forma viene generata per sottrazione come in una scultura, antica e contemporanea allo stesso tempo.
Controverso di Antonio Lupi, azienda toscana che da più di sessanta anni si distingue sul mercato italiano ed internazionale per la progettazione e realizzazione di arredi per il bagno, ha la capacità di creare design su materiali innovativi, trasformando il prodotto in esperienza.
Come nasce Controverso?
Un blocco di marmo viene solcato dalle fresature della macchina e poi interpretato dalla mano dell’uomo per dare vita a forme diverse. Una proposta che nasce dal rispetto per la natura condiviso da Paolo Ulian e Antonio Lupi, un percorso sul marmo declinato in diverse collezioni che si inseriscono nel solco tracciato dai maestri che da sempre hanno interpretato questo materiale nobile.
Controverso è un monolite in marmo dalla forma stereometrica, squadrata, che viene lavorato per far esplodere tutta la sua forza intrinseca. Un gesto forte e delicato allo stesso tempo, un’interpretazione dell’atto creativo che incontra la produzione, un lavabo che trova posto in ambienti contemporanei ma anche in contesti diversi.
L’oggetto in marmo lavorato come una scultura
Con questa collezione ancora una volta Paolo Ulian ci mostra con garbo ed eleganza il suo profondo rispetto e rapporto con il materiale Marmo, la sua capacità nel cercare negli stessi materiali consigli sul come lavorarli, e impiegarli, e sfidarli, come il suo maestro nell’anima Angelo Mangiarotti avrebbe potuto insegnarli, e come il suo maestro nella vita Enzo Mari, gli ha certamente indicato.
Anche nel progetto Controverso, così come negli altri lavori di Ulian per Antonio Lupi, è particolarmente raffinato il rapporto che si viene a creare con la lavorazione, il processo diventa il progetto stesso, mutabile e raffinato, con un’attenzione particolare alla valenza scultorea dell’oggetto, perché ogni oggetto che ci circonda nella nostra quotidianità ha il diritto alla bellezza oltre alla necessaria funzionalità.