Da sempre l’uomo cerca di congelare il tempo, racchiuderlo in un ricordo e immortalarlo per sempre. Inizialmente ci riusciva con i graffiti, poi i quadri e infine, con la fotografia. Nata ufficialmente nel 1839, da allora tante scoperte e innovazioni ci hanno portato dalla dagherrotipia alle mini macchine fotografiche in grado di fare di tutto e di più. Nel mezzo, la rivoluzione che sancì particolarmente il passaggio verso la modernità fu sicuramente la Leica. Piccola, maneggevole e compatta. E proprio a lei, il Complesso del Vittoriano di Roma dedica la mostra I grandi maestri. 100 anni di fotografia Leica per celebrare, fino al 18 febbraio 2018, la macchina che rivoluzionò la storia della fotografia.
Quando Oskar Barnack costruì la prima Leica
Era il 1914 e il tedesco Oskar Barnack, ingegnere ottico, meccanico, disegnatore industriale, diede avvio alla produzione della prima fotocamera Leica, che sta per Leitz Camera. Il padre della fotografia su pellicola da 35 millimetri, decise anche che il formato standard cinematografico 24 x 18 mm (4:3) non era abbastanza largo per produrre buoni fermi immagine con le pellicole d’allora. Raddoppiò le dimensioni, adottò il formato 24 x 36 mm (2:3) e ruotò la pellicola in orizzontale. Da allora solo scatti veloci per i fotografi e innumerevoli nuove forme di espressione.
Al Complesso del Vittoriano oltre 400 immagine per raccontare la rivoluzione della compatta
La mostra “I grandi maestri. 100 anni di fotografia Leica” racconta la rivoluzione, non solo tecnica ma anche sociale, che questa piccola e compatta macchina comportò. Lo fa attraverso oltre 350 immagini scattate dai primi anni 20’ ad oggi, passando attraverso gli scatti dei grandi maestri di quest’arte. Si inizia da Cartier-Bresson con le foto di propaganda durante la guerra, fino allo scatto di Eisenstaedt del bacio a Times Square nel 1945. Ma anche Alberto Korda e la sua foto di Che Guevara a L’Avana del 1960, le foto di Salgado nelle miniere d’oro del Brasile o la foto di James Dean del 1955 di Dennis Stock. In mostra anche numerosi scatti che uscirono negli anni sulle riviste Life, Paris Match e Stern, documenti storici dell’archivio Leica, filmati sui fotografi, locandine pubblicitarie vintage e prime edizioni di libri. Un vero e proprio viaggio nel tempo.
Passeggiando tra i corridoi del Complesso del Vittoriano e ammirando le varie foto i visitatori si renderanno conto che molti dei momenti impressi nella nostra memoria, sono stati documentati grazie a un impavido fotografo che aveva tra le mani una piccola, compatta, Leica.
L’esposizione è promossa e realizzata da Arthemisia e Contrasto.