È la mostra fotografica “I pionieri dell’archeologia subacquea nell’area Flegrea ed in Sicilia”, all’interno del Museo Archeologico dei Campi Flegrei, l’aedo moderno scelto per raccontare, fino al 6 gennaio 2020, la stagione di nascita di questa preziosa disciplina in Italia.
Racconto immersivo
Realizzata con la curatela di Teichosarcheologia, l’esposizione – inaugurata lo scorso 24 maggio – si concentra su due zone in particolare: l’area Flegrea e la Sicilia.
I pionieri dell’archeologia subacquea nell’area Flegrea ed in Sicilia è una vera e propria esplorazione della disciplina che inizia dagli anni ’50 – le fasi iniziali – fino alle prime grandi scoperte che ne sono derivate, che hanno dato poi impulso alla ricerca scientifica in questo campo e alla relativa applicazione delle tecnologie più avanzate. Per giungere al riconoscimento ufficiale con la costituzione della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana da parte di Sebastiano Tusa. E, proprio da questo istituto specializzato, arrivano i materiali a supporto dell’esposizione: allestimenti multimediali e sensoriali, video e fotografie.
A lezione di archeologia subacquea e non solo
Così, lo spettatore potrà immergersi letteralmente come i primi pionieri grazie alla realtà virtuale creata, per un’esperienza unica ed evocativa. Ai materiali video, si aggiungono documenti d’archivio, foto d’epoca e lettere dei protagonisti della ricerca subacquea. Il racconto così si sposta dalla mera disciplina alla storia culturale della regione: i relitti ritrovati hanno fatto comprendere flussi migratori e rapporti commerciali avute lungo le coste, le relazioni coi popoli con annessi arrivi e partenze di genti e merci da e per il Mediterraneo.