di Lorenzo Martini 

Quello ambientato nei meravigliosi giardini del Castello di Groombridge Place, nel Kent, è uno dei film divenuti simbolo del cinema inglese degli ultimi 40 anni. 

 

Ne I Misteri del giardino di Compton House, firmato da Peter Greenaway, lo scenario naturale, è parte integrante della narrazione del film. Nel grande parco che circonda la dimora si intrecciano, apparentemente, la bellezza del parco e quella offerta dalla creazione di opere d’arte, l’intrigante fascino di chi la abita e lo stupore carico di talento del pittore chiamato a ritrarre i proprietari. 

La realtà si mostrerà diversa: intrighi, trame, tradimenti fanno da filo conduttore sotterraneo della storia, ambientata nell’Inghilterra di fine ‘600, fino a una conclusione tragica, celebrata dall’autore con il ricorso a scene in cui l’estetica è fortemente influenzata da Rembrandt, Vermeer e Caravaggio. 

I protagonisti del film, inserito dal  British Film Institute tra i 100 film inglesi più belli di tutti i tempi, sono Anthony Higgins, nel ruolo di Mr. Neville, un celebre paesaggista chiamato a Compton House per ritrarre Mrs Herbert (l’attrice Janet Suzman), che intende farne dono al marito quando questi rientrerà da un viaggio. Ben presto, nel contratto viene inserita la clausola di poter usufruire anche delle grazie della stessa Mrs Herbert e un analogo accordo verrà stretto dal paesaggista con la figlia di lei, Mrs Talmann, intepretata da Anne Louise Lambert. La scoperta del cadavere di Mr. Herbert (l’attore Dave Hill), darà il via a un finale scandito dai colpi di scena, in cui le immagini del bellissimo giardino vengono come avvolte dalle musiche della Michael Nyman Band. 

 

Ciak Magazine