“Pazza idea […]” cantava Patty Pravo negli anni ’70. Siamo nel 2017 ed un’altra folle, folle idea sarebbe da cantare, come le gesta degli antichi eroi. Il protagonista in questione è Budri , azienda di Mirandola, nel modenese, leader nel settore degli intarsi in marmo, che, sfruttando l’ampio know-how consolidato negli anni, tra il design di un pavimento e quello di un rivestimento, tira fuori una collezione di occhiali in marmo. Avete capito bene: stiamo parlando di veri e propri accessori di marmo, dal design elegante e, a tratti, vintage.

L’innovazione tecnologica che ha coinvolto l’elaborazione dell’intero progetto è notevole. Per Budri Eyewear, linea curata dal designer Valerio Cometti, è stata sviluppata una tecnologia ad hoc, che permette di lavorare il marmo in spessori ridottissimi. Per i tecnicismi, è bene rimandare direttamente al sito dell’azienda, in cui viene spiegata, con dovizia di particolari, la lavorazione specifica: “Ogni occhiale è ricavato da un’unica lastra di pietra, accuratamente selezionata in cava e analizzata con l’ausilio di scanner di ultima generazione nell’atelier Budri. La porzione di marmo subisce quindi una sofisticata fresatura per ottenere un massello convesso dal quale viene ricavata la sagoma dell’occhiale. La fase successiva prevede la lavorazione della mascherina, delle aste e l’assemblaggio con un’anima realizzata ad hoc in fibra di carbonio. Dopo aver ricavato e ottimizzato la sede delle lenti, il processo di produzione termina con l’applicazione del logo nell’asta e la sua resinatura, l’assemblaggio con viti torx di precisione, tipiche dell’orologeria d’alta gamma, e uno speciale trattamento nanotecnologico per rendere la superficie antibatterica e oleofobica”.

L’ispirazione, per i modelli, è quella classica – tra cui l’aviator, il cat-eye, lo squadrato con ponte a chiave ed il round-shape; le varianti di marmo utilizzate, invece, sono tutte raffinate e pregiate, come, ad esempio, l’Amazzonite della Patagonia, il Portoro della riviera spezzina e il prezioso Lapis Lazuli dal Sudafrica.

Siamo di fronte ad un alto esempio di materializzazione e personificazione del genio italiano. D’altronde, è la stessa Budri a fare un chiaro riferimento e tributo all’arte italiana. I nomi dei cinque modelli disponibili (versione sole e due versioni vista), infatti, sono gli stessi degli esponenti più rappresentativi della nostra arte e della nostra scultura: Donatello, Bernini, Michelangelo, Canova e Palladio.

 

 

Piero Di Cuollo

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