Il 24 marzo, la giornata nazionale di promozione della lettura, De Piante presenta il Brand Activism Culturale®: diventare promotori di esperienze volte a diffondere cultura.

Il Brand Activism Culturale® ideato da Cristina Toffolo De Piante, fondatrice di De Piante Editore, è una declinazione del brand activism ideato da Kotler, una naturale evoluzione della corporate social responsability che vede le aziende sposare a 360° una causa sociale, solidale o ambientale. L’idea di De Piante è orientare l’impegno valoriale verso la diffusione della cultura attraverso la lettura di testi classici e l’organizzazione di esperienze che includono anche altre forme espressive, quali il teatro, l’arte, la musica e il cinema.

Il progetto si rivolge a imprenditori, associazioni e cooperative sociali che hanno la possibilità di diventare promotori di esperienze culturali all’interno della propria organizzazione. Nasce così una nuova forma di marketing umanistico, dove la cultura diventa valore da condividere.

Brand Activism Culturale
Cristina Toffolo De Piante, fondatrice di De Piante Editore e ideatrice di Brand Activism Culturale

Depero e i menù futuristi. Una case history di De Piante

Tra le iniziative più curiose realizzate, vi è l’evento studiato in sinergia con la cooperativa sociale ARNIA, che ha aderito al Brand Activism Culturale ® organizzando una ‘cena futurista’ in una tipica corte allestita ‘alla Marinetti maniera’ con striscioni tricolore, tovaglie in lastre di metallo, musiche dell’epoca. A tavola, dove sedevano anche esperti di Futurismo, sono state servite pietanze dai nomi originali: dalla polibibita ‘Coppa di Brividi’, alla ‘Sigaretta dimenticata in bocca a dalia’  fino al ‘Girotondo di succhi, profumi e rumori’. La commistione di dolce e salato con abbinamenti audaci, quali acciughe con datteri e frutta con polenta, è stato un modo per trasformare le parole di Depero in cibo, accompagnando il futuro lettore in un viaggio conoscitivo sensoriale che aveva, come ultima portata, proprio il libro di Depero ‘Cucina futurista natalizia’: una elegante plaquette cucita a mano in cui sono illustrate le ricette culinarie accompagnate dai disegni apparsi sul giornale ‘Il Brennero’ nel 1932.

Brand Activism Culturale
Cena futurista. Brand Activism Culturale, De Piante

Molti ospiti ignoravano il Movimento futurista e altri confondevano alcuni ideali del periodo. Grazie agli interventi tenutisi durante la cena da parte di alcuni esperti di Futurismo, a fine serata le persone hanno appreso maggiori informazioni sul contesto storico di riferimento e dei suoi protagonisti.

Aderire al Brand Activism Culturale®

L’imprenditore parte attiva del processo culturale. Aderire al Brand Activism Culturale® comporta un coinvolgimento attivo da parte dell’imprenditore nel divulgare la cultura affinché diventi coinvolgente e fruibile in maniera accattivante nel proprio contesto aziendale. 

“Tutto parte dalla lettura di un libro. Per questo oltre alle classiche pubblicazioni firmate De Piante, sono nati i BOOKé: piccoli racconti della grande letteratura in un formato simile allo smartphone ed evocanti nella grafica Instagram; volumi di massimo 100 pagine, con copertine di affermati artisti contemporanei, tra i più originali della scena italiana e internazionale. Ogni realtà di impresa è unica e differente e il nostro compito è supportare l’azienda nella fase creativa di definizione delle modalità più efficaci per diffondere cultura nella propria organizzazione” spiega Cristina Toffolo De Piante.

Cena futurista. Brand Activism Culturale, De Piante

Le imprese oggi più che mai hanno bisogno di offrire nuovi stimoli. “Sia i dipendenti sia i clienti vogliono poter aderire a valori autentici condivisi per mantenere la fidelizzazione al proprio brand e differenziarsi dalla concorrenza. In un mondo dove la comunicazione assorda chi cerca servizi, divenire promotori di cultura è un modo per distinguersi in maniera forte dalle tante attività di pura CSR aziendale, spesso orientate su argomenti tra loro simili per tematica, per quanto importanti” conclude l’editore.

Redazione Villegiardini