Il Veneto più dolce cela San Giorgio di Valpolicella, uno dei borghi più affascinanti d’Italia
Tra i borghi più belli d’Italia si cela un paese letteralmente da conquistare: è San Giorgio di Valpolicella nella ridente provincia di Verona. Noto anche come San Giorgio Inagannapoltron (in latino medievale, uno sberleffo alle persone pigre) il borgo è infatti una fortezza naturale raggiungibile solo al termine di un lungo e faticoso cammino.
Radici solide per un cuore dolce
Anticamente legato all’attività di estrazione e lavorazione della pietra, oltre che alla coltura della vite, il borgo ha rappresentato per secoli un importante nodo di scambio tra la pianura e l’area centro-alpina.
E fu, come rivela il nome, anche un importante centro religioso: capoluogo religioso del Pagus degli Arusnati, una popolazione etrusca durante il dominio romano.
Il fascino è immutato, grazie alla tradizione
Oggi il paese presenta intatto il fascino d’un tempo: merito è, ad esempio, della sua struttura di pietra secolare. Un contesto perfetto per fare un tuffo nel passato, veicolato da rappresentazioni e feste speciali.
Ne è un esempio la Festa de le Fae, una celebrazione novembrina che vede gli abitanti – vestiti di abiti tradizionali – issare un grande paiolo sopra una grande pietra, detta la piera de le fae e distribuire a tutti i capifamiglia del paese un piatto speciale. Si tratta di una gustosa minestra di fave preparata con patate e pancetta.
Folklore e tradizione non sono gli unici motivi per visitare San Giorgio di Valpolicella. Chi ama i tramonti mozzafiato e gli splendidi panorami, per esempio, non può fare a meno di scoprire dalle sue alture la vista che accoglie la pianura veronese e il lago di Garda, tra dolci pendii e lunghi filari di vigneti.
Il centro del borgo: la Pieve millenaria
Impossibile poi non fare una capatina alla celebre Pieve del paese: di origine romanica, è risalente all’VIII secolo e presenta una struttura architettonica impressionante, dotata di chiostro e di un antico ciborio. Sebbene in parte deteriorati, gli affreschi conservati qui dentro sono di alta fattura e rappresentano un bell’esempio di pittura dell’XI secolo. Per concludere la visita del borgo suggeriamo una capatina al museo, di fianco all’edificio religioso.
Lì vicino c’è un museo archeologico, che raccoglie testimonianze romane, longobarde e carolingie, e in parte etnografico. Salutare San Giorgio di Valpolicella approfondendo le tradizioni locali e assaggiando la cucina tipica del luogo è senz’altro la maniera migliore per custodirne il segreto più dolce.
(Cover Photo by Alessandro Gloder)