Philippe Starck è un designer francese noto per la sua vasta gamma di oggetti di design, dall’interior design agli oggetti per la casa, alle barche, agli orologi ed ha lavorato come architetto.

Biografia di Philippe Starck

La formazione

È nato il 18 gennaio 1949 a Parigi ed è stato molto influenzato da suo padre, che lavorava come ingegnere aeronautico.

Ha studiato all’École Nissim de Camondo a Parigi e nel 1968 ha fondato la sua prima azienda chiamata Starck Product ribattezzata poi Ubik. Sempre interessato al design come concetto totale, negli anni ’70 si è fatto una reputazione creando interni per clienti come i nightclub parigini La Main Bleue (1976) e Les Bains-Douches (1978).

Designer d’interni

Starck guadagnò per la prima volta l’attenzione internazionale quando gli fu commissionata la ristrutturazione degli appartamenti privati nel Palazzo dell’Eliseo (1983 – 1984) a Parigi per il presidente francese François Mitterrand.

Ha continuato a progettare interni di ristoranti, tra cui il Café Costes (1984) a Parigi, Manin (1985) a Tokyo, Theatron (1985) a Città del Messico e Teatriz (1990) a Madrid. Philippe Starck è stato responsabile del design degli interni degli hotel Royalton e Paramount (1988 e 1990) a New York, lavori che successivamente hanno ispirato molti altri hotel di tutto il mondo.

Royalton Hotel philippe stark
Royalton Hotel Lobby – ©lawrence’s lenses (Flickr CC BY-NC-ND 2.0)

I lavori degli anni 2000

Starck ha continuato a lavorare su interni per ristoranti e hotel di lusso, comprese le ristrutturazioni per Le Royal Monceau (2008), Caffè Stern (2014) e Le Meurice (2016), a Parigi.

Ha progettato gli interni per il Brach Hotel (2018) a Parigi e l’anno dopo il Lily of the Valley, un resort vicino a Saint-Tropez e L’Avenue, un ristorante nel grande magazzino Saks Fifth Avenue a New York.

La ricerca di un’estetica

Nel corso di questi vari incarichi, non ha sviluppato un’estetica distinta o una preferenza per certi materiali. Ma non è un fattore negativo. Piuttosto, si rivolgeva alle esigenze di ogni singolo cliente. Sia che si trattasse del carattere un po’ conservatore di appartamenti statali o del tono più sgargiante necessario per un nightclub alla moda.

Ovviamente alcune costanti si svilupparono nel lavoro di Starck come una preferenza per forme organiche fluide e l’inclusione di sottili dettagli giocosi. Per esempio, nel Delano Hotel (1995) nella zona di South Beach di Miami Beach, in Florida, ogni stanza aveva un recipiente per le mele di metallo apposto al muro con scritto il famoso detto “An apple a day keeps the doctor away” ovvero un “Una mela al giorno toglie il medico di torno”, promettendo un rifornimento quotidiano di mele.

Philippe Starck designer industriale

Nella biografia di Philippe Starck è impossibile non parlare della sua reputazione internazionale nel design industriale e non solo come designer d’interni.

Spesso mostrando le stesse linee organiche e fluide dei suoi interni, i vari prodotti che disegnò su commissione includevano barche per Bénéteau, bottiglie di acqua minerale per Glacier, elettrodomestici da cucina per Alessi in particolare lo spremiagrumi Juicy Salif. Ma anche lo spazzolino da denti per Fluocaril, bagagli per Samsonite, mobili da ufficio per Vitra, televisori per Thomson Multimedia, orologi per Fossil, occhiali per Alain Mikli e l’Optical Mouse per Microsoft.

yacht Philippe Starck design
Sailing Yacht A. Exterior design and Interior decoration by Philippe Starck – ©Feliz (via wikimedia commons CC BY-SA 4.0)

Design semplice e prezzi accessibili

La visione populista di Starck per il design è stata raggiunta al meglio in questi prodotti. Sono stati spesso venduti a prezzi accessibili e attraverso i luoghi del mercato di massa. Starck, con i suoi oggetti, puntava a migliorare la vita delle persone aggiungendo un elemento di umorismo e sorpresa. Soprattutto in quegli oggetti per l’uso quotidiano rifiutando i design soltanto belli o quelli simbolo di ricchezza. Il designer stesso era spesso presente nelle pubblicità dei suoi prodotti, poiché la sua personalità sgargiante e spensierata incarnava il messaggio del suo lavoro.

La Ghost chair

All’inizio del XXI secolo, Starck ha creato la cosiddetta Ghost Chair, uno dei suoi progetti più iconici. Prodotta per l’azienda italiana Kartell, la Ghost Chair ha usato materiali e tecnologie moderne per trasformare la classica poltrona Luigi XVI in una seduta trasparente che non richiedeva alcun intervento di falegnameria.

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Tavolo e sedie (Louis Ghost e Victoria Ghost) della Kartell disegnati da Philippe Starck – ©Starck Ting (via wikimedia commons CC BY 2.0)

La ricerca di materiali ecosostenibili

Con l’avvento del nuovo millennio Starck è diventato sempre più interessato a rendere gli oggetti sostenibili oltre che accessibili. Tuttavia, piuttosto che rivolgersi a elementi naturali come molti designer avevano fatto, Starck continuò a usare materiali sintetici. Sosteneva che usare plastica completamente tracciabile era preferibile all’abbattimento degli alberi per il legno o all’uccisione di animali per la pelle. Per raggiungere la sostenibilità, Starck credeva nell’uso di meno materiale ed energia possibile.

A tal fine ha creato la Broom Chair (2012) per Emeco, il marchio americano noto per la produzione dell’iconica Navy Chair. La Broom Chair è stata realizzata con materiali di scarto raccolti nelle fabbriche di legname e plastica. Starck ha poi esplorato modi di usare responsabilmente il legno, procurandosi compensato di quercia e noce da terreni riforestati per produrre la Adela Rex Armchair (2021) per il marchio spagnolo Andreu World.

opere philippe stark
Broom Chair – ©Inhabitat (Flickr CC BY-NC-ND 2.0)

Philippe Starck architetto

Starck ha lavorato anche come architetto, con molte commissioni in Giappone. Anche i suoi edifici mostravano le linee fluide e i dettagli giocosi per i quali i suoi disegni industriali erano noti. Le sue opere più note sono a Tokyo e si tratta dell’Asahi Beer Hall (1990) a Tokyo, un austero edificio di granito simile a un blocco sormontato da una forma arancione bulbosa che ricorda una fiamma, e dell’edificio per uffici Unhex Nani-Nani (1989) che è stato descritto come un capannone biomorfo.

Asahi beer hall philippe starck
Asahi beer hall – ©soranyan (Flickr CC BY-NC 2.0)

Maria Giulia Parrinelli

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