Bento

Nello scorso mese di febbraio, lo studio di design YUUE ha presentato Bento, una lampada portatile e ricaricabile, “interattiva“.

I designer

Lo studio YUUE ha sede a Berlino, in Germania ed è stato fondato da WENG Xinyu e TAO Haiyue, titolatisi all’Università Bauhaus di Weimar.

Il team di designer lavora per brand prestigiosi, un po’ il tutto il mondo, ispirando la propria filosofia a ideali di studio e interpretazione creativa dei soggetti urbani contemporanei.

La lampada

Bento ha una composizione multi-matericaplastica. alluminio e silicone flessibile per il paralume – formula che la rende quasi infrangibile. In caso di dislocazione, la lampada può essere compattata e totalmente inclusa nella sua base, un cilindro cavo.

E’ proprio quest’involucro che ha ispirato il nome dell’oggetto; il bento è, infatti, il tipico contenitore nipponico per i pranzi da asporto … la classica “gavetta” (o “schiscetta” o altro, secondo tradizione), declinata al giapponese.

Il mood estetico dell’oggetto, invece, segue le linee minimal, la dolcezza cromatica e la morbida luminosità che caratterizzano il design nordico, in particolare scandinavo.

La lampada, una volta estratta dal box, può essere accesa o spenta tirando la fascetta sul top. Le 2 fasi si realizzano in modo delicato e progressivo, creando atmosfere piacevoli, adatte alla scrittura o alla lettura prima del sonno.

L’altezza è regolabile, grazie al supporto telescopico e la cavità della base cilindrica può essere utilizzata come vano porta-oggetti. Non servono cavi elettrici e le batterie di alimentazione sono facilmente ricaricabili.

Usata come lampada da tavolo, su un comodino o in ambiente esternodalla veranda al campeggio – ha un gusto un po’ vintage, nel senso che richiama le lanterne, oggetti d’altri tempi, che, nel design contemporaneo, indossano costumi rinnovati.

Bento è in commercio in 4 diverse tonalità trendy, che potrete osservare nelle foto della cover e della galleria.

Per i credits, le immagini sono tratte dal sito internet dello studio YUEE. Una visita di approfondimento è senz’altro consigliabile.