L’AT&T Building di Philip Johnson e John Burgee è stato costruito nel 1984 e può essere considerato uno dei grattacieli più importanti degli ultimi cinquant’anni. Ha segnato l’inizio del postmodernismo scostandosi dagli imperativi modernisti. Ha subito una prima ristrutturazione interna alla fine degli anni 90 ma sarà tra il 2010 ed il 2020 che l’edificio ebbe una profonda riqualificazione andando a modificare gli interni senza però intaccare la struttura esterna.

Dove si trova

Il grattacielo è conosciuto non solo come AT&T Building ma anche come Sony Tower e Sony Plaza o più semplicemente 550 Madison Avenue, nome che ne individua l’ubicazione. Si trova infatti sulla Madison Avenue tra la 55esima e 56esima strada.

L’attuale edificio ha sostituito quindici strutture più piccole risalenti alla fine del XIX secolo e ancora prima sul sito scorreva un ruscello.

I proprietari

Il 550 Madison Avenue è stato progettato da Philip Johnson e John Burgee. Completato nel 1984 fu prima la sede della società AT&T diventando appunto AT&T Building. Dopo che l’ AT&T diminuì notevolmente di dimensioni e fatturato cedette la sede alla Sony che in parte la usò come ufficio ed in parte la affittò. Nel 2013 la Sony ha venduto l’edificio al Chetrit Group di Joseph Chetrit pur mantenendo alcuni dei suoi uffici all’interno del grattacielo.

Esterno

Il grattacielo si ispira agli edifici classici, con tre sezioni orizzontali simili ai componenti di una colonna. La facciata è rivestita di granito rosa e non in vetro come su molti dei grattacieli contemporanei della città. Questa scelta rese l’AT&T Building una delle struttura più energeticamente efficiente della città.

Ingresso

L’ingresso principale affaccia su Madison Avenue ed è costituito da un arco alto 35 metri e largo 15 metri che rientra per una profondità di circa 6 metri. All’interno di questo grande arco è presente una finestra sempre ad arco ed al di sopra una vetrata circolare. Anche le pareti laterali hanno archi a tutto sesto più piccoli e murature rettangolari in pietra.

Originariamente aveva anche un ampio porticato all’aperto che si estendeva fino all’atrio dietro l’edificio. Johnson aveva progettato un porticato di tali dimensioni per rendere l’edificio più monumentale ma è stato ridimensionato per motivi di proporzioni.

Ingresso – ©Steven Zucker, Smarthistory co-founder (Flickr CC BY-NC-SA 2.0)

Facciate

La torre si eleva per circa 200 metri e presenta la classica configurazione a grattacielo, composta da una base, una sezione centrale e un coronamento. La sezione mediana della torre mostra una forte verticalità con campate multiple che incorporano finestre fisse. I piani superiori sono caratterizzati da colonne curve e le finestre sono incassate in aperture verticali a più piani. La facciata a sud sulla 55a Strada e a nord sulla 56a Strada sono identiche così come lo sono quella principale che affaccia su Madison Avenue e quella opposta esposta a ovest.

Tetto

L’elemento più riconoscibile dell’edificio è il colossale frontone che lo sovrasta. Una apertura semicircolare di 10 metri di diametro si estende per tutta la profondità della torre ed è visibile da est e da ovest. Si tratta di un frontone spezzato che è stato inserito per unificare le facciate simmetriche ma anche per rendere l’AT&T Building riconoscibile nello skyline di New York. È stato ispirato dagli edifici classici e probabilmente anche dal tempio Al-Khazneh di Petra.

Frontone spezzato – ©Citizen59 (via wikimedia commons CC BY 3.0)

Interni

Il 550 Madison Avenue conteneva un atrio principale proprio all’interno del grande arco che affaccia su Madison Avenue. Presentava una pianta quadrata di lato 15 metri con pavimenti in marmo bianco e nero che si ispiravano ai disegni dell’architetto britannico Edwin Lutyens e pareti in granito. Una parete dell’atrio principale conteneva un porticato con capitelli di colonne di ispirazione bizantina, dietro il quale era presente l’ascensore con le porte dell’ascensore in bronzo. Dopo una ristrutturazione del 2020, la lobby è stata ridisegnata con grandi finestre all’estremità occidentale e sono stati modificati alcuni pavimenti e pareti.

Atrio nel 2014 – ©Steven Zucker, Smarthistory co-founder (Flickr CC BY-NC-SA 2.0)

Giardino interno

Tra l’annesso a ovest e la torre principale a est c’era un atrio originariamente dal soffitto a mezza botte in metallo e vetro. La presenza di questa zona al coperto non solo consentiva di avere un’area aggiuntiva, ma permetteva anche l’allineamento con l’atrio dell’edificio al 590 di Madison Avenue. Ad oggi questa zona non è più un percorso pedonale aperto ma è stato chiuso durante gli anni 90. Negli ultimi anni all’interno dell’atrio è stato costruito un nuovo giardino chiamato 550 Madison Garden. Il giardino contiene arbusti, alberi, piante perenni e non ed è suddiviso in diverse sezioni. Lo spazio è coperto da una tettoia di metallo e vetro alta 21 m, che raccoglie raccogliere l’acqua piovana per poi utilizzarla per l’irrigazione del nuovo giardino.
Oltre allo spazio verde, che si estende sul tetto di un annesso ricostruito a ovest, una piccola cascata e numerosi posti a sedere.

550 Madison Garden – ©Epicgenius (via wikimedia commons CC BY-SA 4.0)

Cosa ha rappresentato l’AT&T Building

Nel periodo degli anni 60, la comunità architettonica si trovò in crisi a causa dei fallimenti nell’urbanistica e nella teoria modernista nel raggiungere obiettivi sociali idealistici. In risposta, l’interesse accademico si spostò verso il potere comunicativo dell’architettura come forma d’arte e produzione culturale.

Burgee e Johnson con l’AT&T Building diedero vita a una rivoluzione intellettuale nell’architettura. Per esempio Johnson, una volta noto come uno dei più importanti modernisti americani, cambiò rotta alla fine degli anni ’70, ritornando alle forme storiche come reazione al funzionalismo. Il suo design per l’AT&T Building, con il suo frontone spezzato e gli elementi formali ispirati a fonti storiche come il Rinascimento italiano e l’Inghilterra del diciassettesimo secolo, esemplifica la sua sensibilità postmoderna. Anche l’entrata dell’edificio, con il suo portico e la finestra rotonda, mostra un ritorno alle forme perfette e un desiderio di libertà dall’ortogonalità del modernismo.

Maria Giulia Parrinelli

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