Appuntamento con l’artista ad ArteFiera
Forse il più giovane tra gli artisti emergenti degli ultimi anni, Luca Trevisani sarà presente alla novantunesima edizione di ArteFiera Bologna.
Vincitore del premio Furla, ha da pochissimo inaugurato due importanti mostre a Berlino, Künstlerhaus Bethanien e Mehdi Chouakri Galerie, e una personale alla galleria Giò Marconi a Milano.
Moltissimi sono i suoi progetti che spaziano tra la scultura e il video e attraversa le arti performative, il graphic design, il cinema di ricerca e l’architettura.
«Mi piace l’architettura – ci spiega – e vorrei che le mie sculture venissero percepite come alcuni degli edifici che amo di più: hanno dietro tutte le teorie arzigogolate dei loro sofisticati autori, ma starci dentro è un’altra cosa: si scatena una sensazione immediata e piacevole che non ha nulla a che vedere con quanto si conosce del progetto» spiega Trevisani.
I suoi progetti hanno quasi sempre abbracciato tematiche di collettività esplorando gli spazi e le dinamiche della condivisione; non a caso nelle ultime mostre Trevigiani parla delle varie accezioni di confine indagandone il rapporto con i fenomeni naturali. Situazioni in cui il confine è davvero labile.
«E’ umano tentare di stabilirlo, basta essere consapevoli del fatto che il confine non è una linea netta e rigida, ma una superficie porosa, una membrana osmotica, un luogo dove accadono cose. Il vento ha tolto il senso alla cartina politica dell’Europa. La geografia non contava nulla» spiega nel suo libro “La notte di Chernobyl”.
Via –ArteFiera