Scoprire l’arredamento shabby chic
Il termine Shabby Chic, è ormai diventato un termine che si sente comunemente quando si parla di arredamento.
Ma di che cosa si tratta?
Letteralmente, Shabby Chic deriva da trasandato chic, un mix tra le forme e i canoni estetici del passato e un’essenza romantica, ricca di emozioni concentrato su valori genuini, che utilizza come simbolo chiave la gabbietta per uccelli.
Il nome di questa corrente è apparso per la prima volta nella rivista The World of Interiors che, nel 1980, trasformò lo Shabby Chic in una vera e propria tendenza modaiola, che esplose poi negli Anni ’90 soprattutto in America, nelle città di San Francisco e Los Angeles.
Profondamente influenzato da richiami all’arte e al design europeo (in particolare francese), lo stile elegante-trasandato fonde elementi provenzali, toscani e greci in un’unica serie di oggetti (tra questi possiamo nominare gli armadi, i comodini, i tavoli, le sedie, etc.) dando vita a creazioni che potrebbero risultare d’antiquariato.
Quando parliamo di questo stile , ci riferiamo a quegli oggetti di legno che assumono i canoni Shabby Chic con un restauro e decapatura, una tecnica per riprodurre l’effetto rovinato e sbiadito, che rende i complementi di arredo deteriorati da leggeri segni d’usura. Lo stile può essere squadrato o morbido, basta rispettare una colorazione quanto più simile al bianco, con sfumature vicine al beige e al grigio chiaro.
Oltre all’arredamento, lo stile Shabby Chic influenza anche il mondo del tessile e i suoi complementi, con pizzi, tende di lino o cotone, ricami, merletti sotto le mensole, tessuti floreali, con ispirazione allo stile francese. Rientrano anche i vecchi centrini della nonna fatti con l’uncinetto, i cuscini ricamati, copriletti di ciniglia, i runner di cotone ricamati e tutti quei complementi classici di generazioni passate.
Shabby, vintage e industriale sono solo alcuni degli stili presenti nel catalogo Maisons du Monde Primavera-Estate 2017. Curiosate nella gallery per scoprire tutte le novità di quest’anno…
