Tra i vari, copiosi frutti che il mondo orientale ha generato nel mondo occidentale in cerca di idee ed ispirazioni, non si può non nominare tutto ciò che viene caratterizzato come zen.
Zen è il buddhismo così come è stato recepito da alcune scuole giapponesi. Tra le altre cose, è divenuto sinonimo di essenziale, minimale. Ciò è tanto più vero per quel che riguarda l’interior e l’outdoor design.
Esistono giardini zen, così come è possibile arredare un bagno in stile zen.

I cardini principali per l’arredamento zen, in Occidente, sono tre: richiamare la cultura giapponese; onorare la natura; eliminare il superfluo.

Il richiamo alla cultura giapponese sembra necessario, viste le origini di un tale approccio, che è in generale un approccio alla vita. Per ottemperare a questa prima, semplice prescrizione, si potranno aggiungere alla stanza da bagno dei manufatti, appunto, nipponici. Un esempio classico è lo schermo Shoji, che potrebbe addirittura essere utilizzato come porta di entrata del bagno. Per i non addetti ai lavori, si tratta di un classico paravento giapponese.
Un altro classico elemento d’arredamento giapponese, facilmente riconoscibile per gli esperti di cultura orientale, è la vasca da bagno di forma quadrata e molto profonda. Vasca che non ha nulla a che fare con le nostre vasche strette e lunghe. L’altezza ideale della vasca, per un orientale, deve consentire a chi ne usufruisce di immergere l’intero copro. Se si vuole evitare di interrare la vasca nel pavimento – operazione che potrebbe risultare difficile da un punto di vista edilizio – la soluzione ottimale è quella di porre la vasca in posizione rialzata su di una piattaforma. Il rivestimento ideale, a questo punto, è la pietra naturale, o il più tipico legno di cedro, in grado di evocare le vasche onsen, diffuse nei pressi delle sorgenti calde giapponesi.

Il secondo precetto zen, come si è detto, è: onora la natura. Lo scopo alto della filosofia zen, infatti, è quello di placare la mente ed innalzarla verso la contemplazione di cose più alte ed ampie. La metafora materiale, immediatamente disponibile di una realtà elevata è proprio la natura. Il modo più ovvio per dare accesso alla natura in bagno è dotarlo di un’ampia finestra. È il modo più ovvio ma, non sempre, il più sensato. Dipende molto, infatti, da quello che c’è fuori dalla finestra. Se il bagno affaccia sul grigio e sul cemento, fermo restando che è sempre meglio avere una finestra in bagno, sarà meglio trovare altri escamotage. Gli elementi naturali da utilizzare sono sicuramente il bambù ed i bonsai. A questi si può aggiungere una classica composizione floreale giapponese, un’ikebana, con fiori locali e arbusti di stagione.

L’imitazione della natura passa anche per la rinuncia a piastrelle quadrate, o comunque regolari. La natura, infatti, si contraddistingue per il suo essere irregolare. Allora, molto più consigliabile lasciare la parete totalmente bianca, o un rivestimento in pietra naturale, anche in questo caso.

L’ultimo precetto è quello che consiglia l’eliminazione degli elementi superflui. Questo riguarda anche ciò che si è detto in merito ai manufatti di origine giapponese. Meglio evitare di essere ridondanti nella loro scelta. Addirittura, anche il lampadario è concesso far fuori: l’importante è che lo si rimpiazzi con un’illuminazione a LED, magari integrata nel soffitto e nello specchio.

 

 

Piero Di Cuollo

Via IdeeGreen