La neve che ammanta un giardino esercita un fascino fiabesco ma può mettere a dura prova le piante, soprattutto gli alberi. Quando progetto un giardino tengo sempre nella giusta considerazione le specie vegetali che andrò a inserire in relazione alla caratteristiche del sito; in particolare nelle zone soggette a nevicate considero l’aspetto del carico aggiuntivo che la neve esercita sulle piante e cerco di sfruttare le conformazioni che esse naturalmente assumono: l’evoluzione naturale delle piante non è casuale e ha inciso sulla loro conformazione e selezione.

Considerando gli alberi tipici delle zone più soggette a nevicate notiamo che la loro struttura è naturalmente predisposta per sostenere le condizioni ambientali del luogo e superare, quindi, senza danni anche il carico di una neve abbondante; la loro conformazione genetica consente il superamento di condizioni avverse, al contrario di altre specie da clima temperato che sono a rischio poiché il loro portamento e la loro architettura dei rami non si presta a reggere il carico della neve, evento eccezionale, se non addirittura sconosciuto nei loro luoghi di origine. Pensiamo ai larici (Larix decidua), per esempio, tra le pochissime conifere spoglianti, oppure ai faggi (Fagus sylvatica) che con la perdita invernale delle foglie offrono una minor superficie di appoggio al manto nevoso, alleggerendosi quindi di un peso che nel complesso potrebbe portare a rotture indesiderate dei loro rami, oppure al portamento delle conifere tipiche delle zone alpine.

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È per questo che nella mia professione condivido sempre con i committenti l’individuazione degli alberi e degli interventi più corretti per la loro gestione, anche per evitare i danni da neve, nonché delle figure professionali adeguatamente istruite che se ne prenderanno cura. La conoscenza della fisiologia e delle condizioni specifiche di ogni albero è, infatti, indispensabile per intervenire correttamente quando si renda necessaria la potatura. Sapere quando, dove e come intervenire sono le premesse per una potatura correttamente eseguita che, in quanto tale, si differenzia dal taglio generico e indistinto arrivando fino alla capitozzatura (riduzioni insensate, erronee e massive di rami), di cui soffre, purtroppo, la gran parte delle piante che ci circondano, comprese quelle di città.

La potatura è un intervento eccezionale, non ordinario, e quindi un albero è potato correttamente quando vengono rispettate le sue caratteristiche estetiche e fisiologiche, quali l’architettura della chioma e le necessità di vita specifiche. In mancanza di questi requisiti si verifica inevitabilmente un deperimento della pianta e un impoverimento dei suoi servizi ecosistemici: da qui la necessità di interventi limitati, mirati e cautelari. L’individuazione della specie corretta unitamente alle cure idonee è la strategia per dare valore al nostro giardino evitando danni accidentali, come le rotture improvvise provocate da nevicate abbondanti. Nello specifico caso delle conifere la rottura di un ramo è irreversibile, non essendo possibile una ricrescita. Affidatevi, quindi, ad arboricoltori professionisti e certificati o di comprovata esperienza che si prenderanno cura correttamente dei vostri alberi. Come avrebbe detto Alex Shigo, padre dell’arboricoltura moderna “Rispettate gli alberi. Amate gli alberi. Toccate gli alberi. Loro vi renderanno felici.”

Kristian Buziol

Kristian Buziol è un garden designer con una grande passione per la natura che va oltre gli aspetti strettamente professionali. È diventata, dopo gli studi di agraria, una dedizione totale che lo ha spinto a viaggiare in tutto il mondo per studiare e conoscere da vicino i giardini più belli e a continuare ad aggiornarsi, approfondendo  i vari aspetti legati alla sua professione e alle piante, soprattutto agli alberi, che studia da anni. Nel corso della sua carriera ha realizzato oltre 500 progetti nei quali la scelta delle piante è sempre frutto di una prospettiva consapevole per integrarsi perfettamente al contesto. kristianbuziol.it

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