Se tutto è comunicazione, soprattutto nel mondo contemporaneo, comunicare in maniera intenzionale ed efficace diventa sempre più una sfida importante e coinvolgente. Chi è designer di mestiere, di qualsiasi genere, lo sa bene: tutto può essere capace di comunicazione, l’importante è avere delle idee forti, o meglio, avere il coraggio per portare sulla scena del mondo delle idee forti.

Coraggio ed estro non sono mancati a Vito Nesta , di nascita pugliese, d’adozione milanese e di formazione fiorentina. Designer, Art Director, Interior Decorator ed artigiano, come ama definirsi, collabora con Riva 1920, Karpeta, Roche Bobois, Bagutta, Cadriano e Texturae Wallpapers .  Per questi ultimi ha da poco realizzato una visionaria collezione di carta da parati vintage dal nome Addiction. Addiction non tanto come “dipendenza” ma come “abitudine”, o “inclinazione”. Abitudini ed inclinazioni che naturalmente si sviluppano all’interno delle mura domestiche e della divisione convenzionale degli spazi che da secoli ci siamo imposti per il vivere quotidiano. In cucina mangio, in bagno mi trucco (se sono donna), in camera gioco (se sono un bambino).

Da questa idea semplice ma essenziale nasce la carta da parati Addiction, non più semplice sfondo, come la tappezzeria tradizionale ma vero e proprio elemento decorativo primario. Nascono così dei pattern realizzati con vere e proprie posate, o rossetti, o robots, messi assieme con la visione di un artista e la cura di un artigiano, appunto. Gli oggetti sono, così, isolati dalla loro quotidianità e funzionalità e piegati in nuove e diverse funzionalità, quelle dell’arredamento.
È un po’ quello che in arte ci hanno fatto conoscere le neo-avanguardie del secolo scorso, ma guai ad assimilare in toto il concept di questi pezzi d’art-artigianato alla Pop Art. Come dichiara lo stesso Nesta: “ [… ]le mie idee, non hanno un legame diretto con la corrente artistica POP, il mio lavoro nasce dal mio essere sognatore romantico, prendo oggetti dai ricordi d’infanzia o che girano nella mia mente e li rielaboro, proponendoli con una diversa funzione. Visto che sono oggetto di uso quotidiano c’è un rimando alla cultura popolare, quindi in quel senso Pop.”

Romanticismo e memoria, rielaborazione e semplicità: è questa l’anima di Addiction.

 

Piero Di Cuollo

 

Via:
Housemag