Per la 31°edizione del Salone Internazionale del Libro, o più semplicemente Salone del Libro di Torino, bisognerà attendere ancora qualche settimana – essendo in programma da giovedì 10 a lunedì 14 maggio 2018. Intanto, per ingannare l’attesa, è stato presentato il manifesto simbolo dell’evento di quest’anno: a disegnarlo il celebre quanto ammirato fumettista Manuele Fior. Il titolo? Un giorno, tutto questo che si lega perfettamente al tema del Salone di quest’anno: il futuro.
Le novità del Salone del Libro 2018
Cornice della presentazione del manifesto del Salone del Libro è stato il Museo Nazionale del Cinema di Torino, ospitato nel più famoso monumento della città, la Mole Antonelliana, ben presente e riconoscibile anche nello skyline dell’illustrazione di Fior. Non potevano mancare il Presidente della Cabina di Regia del Salone, Massimo Bray, e dal Direttore editoriale Nicola Lagioia. Questo #SalTo31, così chiamato sui social, promette di non deludere, tra il ritorno di tutti gli editori (dopo lo scisma dell’anno passato) e i nomi di spicco che hanno già confermato la partecipazione – da Herta Müller a Javier Cercas, da Eduard Limonov a Paolo Giordano.
Il manifesto di #SalTo31: dopo Gipi ecco Manuel Fior
Se l’idea è quella di essere non solo una vetrina di eventi, ma un grande produttore di contenuti culturali, ecco allora che il Salone del Libro di Torino ha un enorme privilegio e compito. Per tale ragione è stato chiesto a tutti i partecipanti di ragionare sull’idea di futuro: come sarà il mondo che ci aspetta?
Un giorno, tutto questo… che cosa ne sarà. Un giorno, tutto questo… sarà bellissimo. Oppure: Un giorno, tutto questo… sarà in pericolo… o sarà perduto. Un giorno, tutto questo… sarà il migliore dei mondi possibili. Oppure: Un giorno, tutto questo… sarà sotto minaccia, e dovremo difenderlo. Un giorno, tutto questo… sarà il posto in cui noi o i nostri figli saremo felici di poter vivere.
Il manifesto, allora, non poteva prescindere da questa importante domanda. E, proseguendo la strada intrapresa nel 2017 di affidare l’immagine-simbolo del Salone del Libro a un noto disegnatore e graphic novelist, Gipi con Oltre il Confine, quest’anno il compito è stato affidato a Manuele Fior autore del pluripremiato Cinquemila chilometri al secondo (2010).
Tra immobilità e cambiamento: l’opera di Fior rappresentante dei tempi odierni
L’opera di Fior è – oltre che bellissima – significativa del tema dell’anno e dei tempi odierni: una figura femminile ritratta di spalle volge lo sguardo verso lo skyline torinese, reggendo tra le mani un libro aperto. L’ambientazione ricorda quella di un aeroporto, con le grandi vetrate che lasciano vagare liberamente lo sguardo. Il quesito è spontaneo: una partenza, un ritorno, un arrivederci o un addio? La risposta spetta a ogni spettatore – come anche al “che mondo ci aspetta” fatta dal Salone del Libro. L’illustrazione ben rappresenta le domande e le decisioni di molti giovani e non, sorpresi tra l’immobilità quotidiana e la voglia di cambiamento. Cambiamenti, personali e del vivere contemporaneo, non da ultimo quelli che interessano gli skyline di tutte le città in costante trasformazione.
La Francia è il paese ospite
Paese Ospite del Salone del Libro 2018 è la Francia. Sarà l’occasione per ragionare su un paese che, da una parte, ha una fortissima tradizione culturale che difende e valorizza in modo esemplare, e dall’altra è stato al centro in questi anni di tensioni e di traumi che, proprio grazie a quella tradizione culturale, sta riuscendo a elaborare a beneficio anche di tutti quanti noi. Insomma: la Francia è uno dei veri laboratori culturali europei di quest’anno.
Così, per cinque giorni, da Paesi di ogni continente, al Salone del Libro di Torino arriveranno editori, scrittori, scienziati, registi, artisti, musicisti, premi Nobel, premi Pulitzer, premi Goncourt, premi Oscar per parlare fondamentalmente della costruzione di un futuro comune in cui sia sensato vivere.