TESTO DI MARGHERITA DALLAI / FOTO DI SABINE MEYER

A Marzamemi, un tempo florida tonnara siciliana, dopo anni di abbandono sono stati restaurati il palazzo del principe e la loggia con un intervento che ha restituito al borgo il fascino antico

Marzamemi è un antico borgo marinaro, punto estremo della Sicilia orientale, più a sud di Tunisi, circondato da un mare cristallino, a pochi chilometri da Noto e da Vendicari, la bella Riserva Faunistica dove, da pochi anni, sono tornate a nidificare le tartarughe Caretta Caretta. Era un’antichissima tonnara di impianto fenicio e poi arabo che sfruttando la posizione orografica della costa, intercettava, da maggio a luglio, la migrazione dei tonni. Il Palazzo e la Loggia, recentemente restaurati, sono stati costruiti nel 700 dal Principe di Villadorada che attorno alla florida attività aveva edificato la sua dimora e l’edificio per il ricovero invernale degli scieri, le speciali barche adibite alla mattanza dei tonni che venivano trainate e ancorate al largo, intorno alla rete che imprigionava i tonni, la “camera della morte”. Marzamemi, che nei tempi floridi reclutava fino a 1500 operai, chiuse intorno al 1960 con la crisi delle tonnare di terra. Dopo anni di abbandono, la decisione di mettere mano al restauro del complesso millenario, ricco di fascino e di storia, ha riportato il Palazzo del Principe a nuova vita. “Al luogo sono legato dall’ infanzia; ci venivo da bambino, d’estate. Il territorio intorno era molto bello sia per le ricchezze artistiche sia per il fascino della natura. Ma era il mare limpido e turchese, che si è mantenuto tale, che amavo di più”, racconta il proprietario, principe Domenico Bonaccorsi di Reburdone. I lavori hanno richiesto tempo ed energia.
“Il Palazzo barocco era bello e fatiscente. La scommessa era di coniugare un recupero rigoroso, rispettoso della storia e dell’anima dell’edificio, con le moderne esigenze abitative”, racconta Luisa Costa, architetto che ha seguito i lavori. Le maestranze artigianali locali, ancora in possesso delle antiche tecniche di lavorazione, hanno dato il loro prezioso contributo. Gli interventi, volti a lasciare inalterato l’impianto originale, sono stati misurati e rispettosi. “La piazza, il cortile, il grande spazio della Loggia e il Palazzo sono legati da un restauro sottile e garbato. Seguendo la tradizione abbiamo recuperato le antiche volte in canne e strutture di legno, intonacato i muri a calce con pigmenti naturali per regalare alle pareti trasparenza e cangianza, restaurato i vecchi pavimenti, dove possibile, o sostituiti con cotto fatto a mano”, conclude Luisa. Il piano nobile del Palazzo del Principe, dopo anni di oblio, ha riaperto le porte.

ANTENNE

I tesori del parco

Marzamemi deriverebbe dall’arabo, “Marsà al hamen”, rada delle tortore. Il territorio è, in realtà, un vero paradiso per gli uccelli.
La vicina Vendicari è il luogo di sosta di molte specie che dal nord migrano verso la Tunisia come fenicotteri, aironi, cicogne. Dicembre è uno dei mesi più interessanti; nelle acque dei pantani si trovano Cigni reali, Folaghe, Fischioni, Alzavole e Germani reali.
Non mancano, lungo il litorale, le seduzioni botaniche. La macchia mediterranea profuma di mirto, timo, lentisco, ginepro coccolone, rosmarino, olivastro e fillirea.
Man mano che ci si avvicina al mare si incontrano le palme nane (Chamaerops humilis), il giaggiolo di mare, belle e rare orchidee. Sulla sabbia crescono il finocchio di mare
(Crithmum maritimum), l’Eryngium maritimum, la Clematis cirrosa, l’Echinophora spinosa, la Stipa retorta, il Polygonum maritimum e il bellissimo Pancratium maritimum, il Giglio di mare. Il recupero del Palazzo del Principe e della Loggia, oggi adibita a ricevimenti, ha ridato nuova vita all’antica tonnara, inserita in un contesto paesaggistico intonso di grande bellezza.