Miró – finestre di colore sulla dimensione del sogno

Lo scorso 4 ottobre si è inaugurata, nelle Sale di Palazzo Chiablese – legate ai Musei Reali di Torino – una mostra dedicata al grande pittore spagnolo Joan Miró.

Intitolata “Miró! Sogno e colore” e curata da Pilar Baos Rodríguez, è stata organizzata dalla struttura museale, in collaborazione con il Gruppo Arthemisia e la Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca, col patrocinio e il supporto della Regione Piemonte e della città.

Il percorso espositivo comprende ben 130 opere, per lo più a olio e di grandi dimensioni – cortesemente prestate dalla fondazione – e resterà aperta sino al 14 Gennaio 2018.

L’artista

Joan Miró, nato a Barcellona nel 1893, è universalmente noto come pittore, ceramista e scultore, una figura d’artista a 360°, che appartiene al novero dei grandi talenti spagnoli d’ogni tempo.

La sua formazione iniziò solo a 18 anni, durante gli studi in economia, interrotti da un esaurimento nervoso; la drastica mutazione interiore che lo portò verso uno straordinario percorso creativo.

Nel 1920, Miró si trasferì a Parigi, dove conobbe il connazionale Pablo Picasso e fece parte di un gruppo Dada.

Rientrato in Spagna, dopo 12 anni, ripartì per la Ville Lumière, a causa della Guerra Civile. L’occupazione nazista marcò una nuova inversione di rotta, che lo riportò in Catalogna, da cui raggiunse Maiorca, per trascorrervi l’ultima parte della sua vita. Morì a Palma nel 1983.

Miró fu un esponente di primo piano del surrealismo, la corrente artistica che centrava il focus sull’inconscio e sulla dimensione del sogno, per restituire emozioni e percezioni in forma di immagini.

I suoi lavori nascono proprio dal mondo onirico e vestono colori intensi – in primis i fondamentali (blu, giallo e rosso) – incarnati da forme essenziali, marcate da spazi neri. Per citare l’artista:

… sono gli oggetti più semplici a ispirare le mie idee …

La mostra e le opere

Sarebbe improbo citare le tante opere che segnano il percorso espositivo e ci limitiamo a segnalarne alcune, incluse nella galleria annessa: Oiseaux (olio e acrilico su tela, del 1973), Femme dans la rue (olio su tela, sempre del 1973) e le Maquette (bozze) per Gaudì.

Il periodo messo a fuoco dal curatore e dagli organizzatori è uno dei più fecondi della vita dell’artista e si colloca tra il 1956 e l’anno della sua morte.

Un topos inevitabile della mostra è l’isola di Maiorca, la maggiore delle Baleari, dove nacque sua madre e invecchiò lui stesso; i confini fisici del suo studio si fondevano spesso con i paesaggi, il mare, le persone e le luci circostanti.

Per i credits, le immagini della galleria sono tratte dal novero reso disponibile alla stampa dal Gruppo Arthemisia.