Federica Galli – Green Grand Tour, nelle sale espositive di Palazzo Morando | Costume Moda Immagine, in via Sant’Andrea 6 a Milano, è la rassegna che racconta l’opera e la carriera di una delle più importanti esponenti italiane dell’arte incisoria e grafica contemporanea. La mostra aprirà al pubblico non appena le disposizioni governative lo permetteranno.

Sommario dell’articolo:

Mostra Green Grand Tour

In un momento di fragilità come quello che stiamo vivendo da un anno a questa parte,
dove tutto sembra essere sospeso, ci sono iniziative coraggiose che nonostante i tempi
avversi aprono le porte della bellezza e della speranza.

La mostra ospitata nella prestigiosa sede di Palazzo Morando, nel cuore di Milano, è stata curata da Lorenza Salamon con la collaborazione di Mauro Broggi, Andrea Dusio, Stefano Fera, Tiziano Fratus, Cristina Muccioli e Stefano Zuffi che hanno
contribuito ad approfondire diversi aspetti di un’artista che ha saputo imporsi nel panorama
contemporaneo grazia alla sua sensibilità e alla sua silenziosa poesia.

Chi è Federica Galli

Nata a Soresina, nel Cremonese nel 1932, si trasferisce presto a Milano dove si diplomerà
all’Accademia di Brera, ma sarà Amsterdam a segnare un cambio di rotta decisivo. Infatti
è l’incontro con le incisioni di Rembrandt, durante un viaggio di studio nel 1956, che porterà la Galli ad abbandonare la pittura legandosi a questa tecnica così dura e complessa.

Conquistata per sempre dall’incisione l’artista dedicò tutta la vita a cantare la natura
attraverso questo mezzo, una natura che amava e che conosceva profondamente
avendovi trascorso libera e spensierata la propria infanzia.

Il percorso della mostra 

Il suo sguardo amorevole e contemplativo germoglia fin dalle prime vedute di architetture
rurali, a cui sono dedicate due sale della mostra; cascine, mulini, aie, campi, risaie intese
come teatro delle attività umane, prendono vita attraverso un tratteggio finissimo dove
l’amore per il dettaglio non cade mai nella mera riproduzione fotografica.

La sua straordinaria capacità di tradurre la realtà in poesia la ritroviamo in uno dei soggetti
più amati dalla Galli, gli alberi che ha iniziato ad osservare e a rappresentare dagli esordi
riconducibili agli anni ’60. Partendo da lunghe e meditate osservazioni dal vero, l’artista
tracciava le prime linee sulla matrice direttamente en plein air, mettendo in scena un ciclo
mai interrotto che unisce le regioni italiani attraverso questi monumenti verdi di cui
Federica racconta ogni foglia ed ogni fremito di vento che le stropiccia, attraverso un
segno che si fa sempre più personale nel corso dei decenni .

Milano Nord Bovisa_1989

Chiudono la mostra due temi molto cari all’autrice: le vedute di Milano e Venezia. Il
capoluogo lombardo è la città adottiva della Galli, di cui l’artista immortala gli orrori di una
guerra che lasciò sfregiati parte degli edifici e del patrimonio artistico con bombardamenti
che parvero scegliere gli obiettivi con una perversa precisione. Dopo la parentesi del
secondo conflitto mondiale che sembrava aver annichilito l’identità storica di Milano, ecco
il rumoreggiare del boom economico, che vedono l’acquafortista impegnata ad inseguire
con i suoi lavori la ricostruzione di una città che aveva voglia di ricominciare.
Venezia, al contrario, è un soggetto appartenente alla maturità, sollecitato dal confronto
con Giovanni Testori (scrittore, giornalista, critico d’arte e amico della Galli), che
suggerisce all’artista di sfidare la grande tradizione dei vedutisti e incisori del ‘700; dopo
numerosi viaggi nella città lagunare Federica con umiltà e dedizione si cimenta in 39
tavole cogliendo scorci poco noti e rileggendo i luoghi iconici di Venezia con prospettive
inedite.

Testo di Valentina Grilli 

Guida alla mostra

Nella prima sala sono esposti libri, lettere, documenti, oggetti e premi tra i tantissimi che ha ricevuto. Alcuni dei molti documenti che testimoniano le relazioni di altissimo respiro internazionale stabilite negli anni. Si trovano, inoltre, alcuni dipinti e sculture di maestri celebri della sua epoca, ora parte integrante della collezione della Fondazione Galli: fra questi, un ritratto dell’artista a misura naturale plasmato in terracotta da Ernesto Ornati e uno dipinto da Giancarlo Vitali, oltre a opere di incisori, pittori e scultori come Luciano Zanoni. 

È l’architettura rurale che caratterizza la pianura padana a scandire il secondo tema della mostra, a cui sono dedicate due sale. Cascine, mulini, aie, campi, risaie sono il fulcro del mondo della Galli: luoghi di microsocialità nei quali si svolge la vita operosa dell’agricoltore padano. 

Pianura

In particolare, del paesaggio della pianura, che costituisce il terzo tema della mostra, la Galli è fra le maggiori interpreti e testimoni del nostro tempo. Di lanche, sottoboschi, radure, ruscelli, rogge e boschetti Federica Galli ha colto ed estrapolato lo spirito più vero e poetico, nelle situazioni climatiche più diverse.

Alberi

Così come per gli alberi, che ha iniziato a osservare e rappresentare dagli esordi, già intorno agli anni ’60, ben prima che divenissero oggetto di classificazione e tutela per i posteri. Ecco che nasce un ciclo, mai interrotto, che unisce le Regioni italiane attraverso monumenti verdi, come una sorta di green Grand Tour contemporaneo.

Chiudono la mostra due temi molto cari all’autrice: le vedute di Milano e Venezia. Milano è la città adottiva che accoglie la Galli nel 1946 e che l’acquafortista raffigura in molti aspetti.

Dai ruderi degli edifici bombardati durante la guerra, alle nuove costruzioni che avanzano con il progresso del boom economico. Dagli scorci di verde disseminati per la città, ai parchi e ai monumenti. Invece Venezia è un amore tardivo, favorito dalle sollecitazioni di Giovanni Testori e Renzo Zorzi che le suggeriscono di sfidare la grande tradizione degli incisori del Grand Tour. 

Rio Ognissanti 1984

La Fondazione Federica Galli

Federica Galli ha lasciato la propria eredità a una fondazione testamentaria. Con sede nello storico Palazzo Cicogna a Milano, dove vengono conservate e tutelate le opere, l’archivio e la memoria della sua fondatrice.

Inoltre, tra le numerose attività promosse e coordinate dalla Fondazione troviamo la divulgazione della conoscenza del ruolo dell’incisione, della grafica e del multiplo nella cultura occidentale moderna. Le iniziative didattiche sono sostenute per intero dalla vendita delle stampe originali, lasciate da Federica Galli a questo scopo.

La Fondazione Federica Galli si occupa, inoltre, della divulgazione dell’arte della Galli attraverso l’organizzazione di mostre, volumi e convegni, grazie anche al materiale lasciato dall’artista.  

Materiale

Il catalogo della mostra è edito dalla Fondazione.
Scheda Mostra

Informazioni  

T.+39 02 88465735 – 46054                                                                                      [email protected]                                                                            civicheraccoltestoriche.mi.it
T.+39 345 00 81 289
[email protected]
federicagalli.com