Davide Salvadei, in arte Eron, è una delle figure più significative della street art italiana.

La sua formazione originale non è solo la strada – frequenta, infatti, la Scuola d’Arte di Urbino – ma è la strada a definire il suo stile e dare il via a un percorso che lo porterà verso riconoscimenti internazionali.

Nasce a Rimini nel 1973 e inizia con il writing e i graffiti, ancora adolescente, utilizzando per diversi anni (come si può immaginare) spazi al limite del consentito.

La sperimentazione gli permette di mixare, assieme ai colori, anche i suoi background esperienziali e costruire una sintesi davvero suggestiva di street & academy. Usa con grande abilità lo spray per creare volute di fumi onirici frammiste a forti tagli di realtà.

A volte è così abile, nella citazione iper-reale, da generare incredibili equivoci. Nel 2014, realizza al MAR di Ravenna l’immagine di un buco nel muro così credibile da spingere un operaio al tentativo d’apporvi lo stucco.

Eron è il primo artista italiano, forse mondiale, che crea un’opera con lo spray all’interno di una chiesa. San Martino in Riparotta (Rimini) ospita, infatti, la sua creazione “Forever and Ever“.

Spesso, i suoi lavori narrano e interrogano su temi sociali di forte attualità. Nel 2016 si occupa dei migranti, usando i suoi colori sui resti di un natante abbandonato in alto adriatico e crea l’opera “Soul of the Sea“.

Col passare del tempo, Eron colleziona un grande numero di riconoscimenti da parte di premi d’arte e riviste specializzzate, in Italia che all’estero; diventa persino una voce dell’Enciclopedia Treccani.

Nel nostro paese, espone in contesti importanti, come il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, il Museo d’Arte Contemporanea di Roma e la Biennale di Venezia. All’estero è presente in varie esposizioni ed eventi (Barcellona, Berlino, Colonia, Mosca, New York).

Le immagini riportate in cover e nella galleria sono segnalate da Google come “riutilizzabili”. Consiglio comunque una visita al sito web dell’artista.