Nell’eccellenza di un settore produttivo, soprattutto in Italia, c’è sempre una stretta connessione col nostro passato e con la storia. La nostra bravura nel comparto dell’illuminazione sia per il design, sia per l’innovazione tecnologica è nota in tutto il mondo. Una antenata degna di nota è la lucerna ad olio, che si sviluppò nella sua dimensione più artistica in Italia intorno alla metà del XVlll secolo. Partendo dalla lucerna dell’antichità Greco-romana in terracotta o bronzo arriviamo fino al Medio Evo, dove la lucerna cadde in disuso a causa del fumo prodotto. Ritornò nuovamente in auge con la scoperta, intorno al XVl secolo, di uno speciale serbatoio che regolava il flusso dell’olio dallo stoppino. Il geniale scopritore fu nientemeno che Gerolamo Cardano. Da qui la lucerna ebbe un incredibile sviluppo artistico limitatamente all’Italia, dove se ne produssero in argento con fogge e materiali nobili e preziosi. La produzione più vasta e più artisticamente notevole fu a Roma e negli Stati Pontifici. Infatti da Roma provengono queste lucerne di cui oggi vi parlo. Tutte seguono il gusto Neoclassico che introdusse l’uso di lampade “figurate”. I serbatoi sono sostenuti da figure umane in abiti egizi o di divinità dell’olimpo. La divinità più gettonata era Mercurio messaggero degli Dei. Dotate di paralumi riccamente ornati e incisi con ricche dotazioni di attrezzi per la manutenzione dello stoppino e del beccuccio. La bellezza di questi oggetti si sposa con la loro utilità. Oggi siamo nell’era del Led. Io un po’ di nostalgia ce l’ho…… e voi?

Argentiere Antonio de Caporali, Roma 1805. Argento, bronzo e marmi policromi. Un tipico esempio dello stile “ retour d’Egypte” diffusosi dopo la campagna Napoleonica in Egitto.

 

Alessandra Chiodi Daelli