Salix babylonica, comunemente conosciuto come salice piangente, è un albero della famiglia delle Salicaceae, che affascina per la sua eleganza e il suo aspetto caratteristico che rimanda a visioni romantiche. È noto per la sua forma a cascata (pendula) con i rami che si piegano delicatamente verso il basso, creando un effetto visivo unico e suggestivo. Viene utilizzato come pianta ornamentale nei giardini e nei parchi pubblici ed ha anche un forte legame simbolico e culturale in varie tradizioni.

Origini e nomenclatura
Salix babylonica è originario di Cina, Mongolia, Manciuria e Corea e si ritiene sia stato importato in Europa attraverso la Via della Seta sin dall’antichità. è stato successivamente introdotto in tutta Europa nel XVIII secolo e rapidamente si è diffuso nel Nord America e in altre parti del mondo. Per le sue caratteristiche estetiche e la sua resistenza in diverse condizioni ambientali è sempre stato molto apprezzato.

Caratteristiche generali
Salix babylonica è un albero deciduo che può raggiungere un’altezza di dieci-quindici metri ma talvolta anche di più e una larghezza di circa otto-dieci metri. Ha una chioma ampia, densa e pendente, con i rami che si curvano verso il basso, ricordando una cascata. La corteccia è di colore grigio-nerastro, a maturità, mentre i rami giovani sono di colore giallo-verde e diventano più scuri con l’età. Il salice piangente cresce velocemente, arrivando a maturità in un periodo relativamente breve anche se ha una longevità media. In quanto pianta freatofita, si trova spesso in parchi, giardini pubblici, lungo le rive di fiumi e laghi, dove l’umidità del terreno è alta. La sua capacità di tollerare il suolo umido e le condizioni di scarsa manutenzione lo ha reso una pianta comune in zone in prossimità di corsi d’acqua e nei terreni argillosi.
Il suo apparato radicale è profondo e robusto e, amando l’acqua, può creare problemi a strutture e impianti di servizio, quindi è preferibile collocarlo in punti dove può crescere senza vincoli o rischi per la rete idrica e fognaria. Inoltre, data la sua forma, è un albero che necessita di essere ben contestualizzato dal punto di vista progettuale. Per contro, è utile a drenare umidità dal suolo e a consolidarlo.
Le forme di Salix babylonica più note:
- Salix babylonica f. babylonica
- Salix babylonica f. annularis
- Salix babylonica f. pendula
- Salix babylonica f. rokkaku
- Salix babylonica f. tortuosa
- Salix babylonica f. umbraculifera
La forma originaria di Salix babylonica, come salice piangente, è pressochè quasi scomparsa, in Europa. Nei giardini e nel verde pubblico ormai viene utilizzato soprattutto Salix × chrysocoma, volgarmente detto salice dorato per la particolarità dei rami giovani e dei nuovi getti di colore giallo dorato.
Foglie e fiori
Le foglie del Salix babylonica sono lanceolate, strette, finemente seghettate, lunghe tra i sette e i dodici centimetri. Sono di color verde chiaro nella pagina superiore e leggermente argentate in quella inferiore e ricoperte da una leggera peluria.
I fiori del salice piangente sono piccoli e poco appariscenti. Si presentano in infiorescenze chiamate amenti, che vengono prodotti in primavera, prima che le foglie appaiano. Salix babylonica è una pianta dioica, presenta quindi organi riproduttivi maschili e femminili su individui diversi. I frutti sono capsule che contengono numerosi piccoli semi, ognuno dei quali è dotato di un ciuffo di peli bianchi e setosi.
Tecniche colturali di Salix babylonica
Le necessità del salice piangente non sono particolarmente complesse. Va posta attenzione soprattutto al substrato. Bisogna anche ricordare che il legno del salice piangente è piuttosto tenero, quindi tenere controllato che non vi siano parti danneggiate è fondamentale per evitare schianti o cadute di grosse branche. Altra cura va posta riguardo le patologie cui è soggetto.
Terreno
Il salice piangente predilige terreni profondi, freschi e ricchi di umidità. Cresce bene su suoli argillosi o limosi, ma può adattarsi anche a suoli sabbiosi purché non siano troppo asciutti. Sebbene non sia particolarmente esigente in termini di fertilità del suolo, oltre un buon livello di umidità e una certa ricchezza organica per un corretto sviluppo.

Esposizione e temperature
Salix babylonica preferisce esposizioni in pieno sole, anche se tollera parziali ombreggiamenti. Tuttavia, per un sviluppo ottimale e una chioma più piena, è meglio collocarlo in luoghi soleggiati. In termini di temperatura, è una pianta molto rustica che può resistere a inverni freddi, ma teme i climi estremamente secchi e caldi. La sua resistenza al gelo lo rende adatto a climi temperati e freschi, mentre in zone troppo calde o aride potrebbe soffrire.

Irrigazione
Il salice piangente ha un bisogno elevato di acqua, specialmente durante i periodi di crescita attiva. È fondamentale mantenere il terreno costantemente umido, soprattutto durante l’estate.

Concimazione
Salix babylonica non richiede concimazioni eccessive, ma un apporto moderato di fertilizzante organico o a base di azoto, specialmente in primavera, può stimolare una crescita sana e vigorosa. È possibile concimare ogni anno, ma è meglio farlo con un fertilizzante bilanciato per evitare un eccessivo sviluppo fogliare a scapito dello sviluppo dell’apparato radicale.

Potatura
Se è stata seguita una buona metodica di crescita iniziale, l’albero si svilupperà armoniosamente e non necessiterà interventi di potatura. Ad ogni modo, è preferibile tenerne controllato lo sviluppo e ogni tre o quattro anni farlo verificare da un tree-climber o un agronomo così da constatare il buono stato di salute e osservare lo sviluppo rameale. Solo in questo modo si può effettivamente sapere se una potatura è davvero indicata, dato che nella quasi totalità dei casi, a parte la rimonda secco e poco altro, le potature degli alberi non sono necessarie.

Moltiplicazione
Il salice piangente può essere moltiplicato per talea o per innesto. La moltiplicazione per talea si effettua tagliando rami giovani in primavera, che possono radicare facilmente in un substrato umido e ben drenato. Salix babylonica è una delle piante che si radica più facilmente da talea, rendendo questa tecnica particolarmente semplice per i giardinieri.
Malattie e parassiti
Salix babylonica, pur essendo generalmente resistente, può essere soggetto a diverse malattie e attacchi di parassiti. Tra i più comuni vi sono:
- Malattie fungine: come la marciume radicale causato da funghi del genere Phytophthora che possono rovinare le radici se il terreno è eccessivamente saturo d’acqua.
- Parassiti: mosca bianca e le cocciniglie
- Macchie fogliari: causate da funghi che colpiscono la superficie delle foglie, specialmente in ambienti umidi.
In generale, è possibile prevenire la maggior parte dei problemi rispettando le necessità colturali dell’albero.
Salix babylonica o salice piangente, è una pianta affascinante che aggiunge un tocco di eleganza e freschezza ai giardini e ai paesaggi. La sua bellezza ornamentale, unita alla facilità di coltivazione e alla sua capacità di adattarsi a diverse condizioni, lo rende una scelta popolare per parchi, giardini e lungo le rive di corsi d’acqua. Con una cura adeguata, il salice piangente può prosperare e diventare una pianta maestosa e duratura, creando un ambiente suggestivo e sereno.

Riepilogo delle caratteristiche di Salix babylonica
- Tipo di pianta: albero, caducifolia
- Famiglia: Salicaceae
- Origine: Cina, Corea, Manciuria
- Dimensioni: 10-15 m. ma talvolta anche di più e una larghezza di circa 8-10 m. o più
- Colore dei fiori: giallo dorato
- Foglie: lanceolate, strette, finemente seghettate, lunghe tra i sette e i dodici centimetri; di color verde chiaro nella pagina superiore e leggermente argentate in quella inferiore
- Periodo di fioritura: primavera
- Esposizione: sole e tollera ma mezz’ombra
- Resistenza al freddo: molto alta, fino a -20°
- Tossicità per animali e bambini: non è tossico per gli adulti ma bambini e animali è preferibili che non ne assumano delle parti. Dal salice si estrae una componente dell’acido salicilico, principio attivo della comune aspirina.
- Attrattività per api, impollinatori e farfalle: sì
Ivana Fabris
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