L’Orto Botanico di Padova è il più antico e prestigioso giardino botanico universitario al mondo. Appartiene all’Università degli Studi di Padova ed è stato fondato nel 1545 su volere della Repubblica di Venezia. Custodisce una straordinaria collezione di piante provenienti da ogni parte del globo, rappresentando un prezioso patrimonio naturale e un centro di ricerca di primaria rilevanza internazionale.

Fin dalla sua fondazione nel Rinascimento, quando era un Giardino dei semplici, l’Orto Botanico di Padova è stato un vero gioiello scientifico e storico, arrivato sino ai giorni nostri e ancora oggi svolge un ruolo cruciale nella conservazione e nella ricerca per uno sviluppo sostenibile.

Orto Botanico di Padova
Orto Botanico di Padova – Foto [JFBRUNEAU]/stock.adobe.com

Un luogo di fascino che attrae migliaia di visitatori

L’Orto Botanico di Padova si trova nel centro della città veneta, proprio vicino alla Basilica di Sant’Antonio, il Santo Patrono di Padova ed è accessibile ai visitatori anche in autunno e inverno. Si estende su oltre tre ettari ed è una vera e propria oasi all’aperto, in cui la vasta gamma di specie vegetali si fonde armoniosamente con la suggestiva architettura rinascimentale che caratterizza l’intera area. Dal 1997 è patrimonio UNESCO non solo per la sua bellezza e per la conservazione dell’architettura rinascimentale degli edifici e dei giardini, ma anche per il contributo fondamentale che ha dato alla scienza e alla medicina in tutto il mondo sin dalla sua nascita.

Orto Botanico di Padova
Un viale dell’Orto Botanico di Padova – Foto [Iva]/stock.adobe.com

Storia e nascita dell’Orto Botanico di Padova

Al momento della decisione di Venezia di costituirlo, l’Orto Botanico di Padova, era il primo giardino botanico universitario al mondo. La scelta era stata fatta per rispondere alla necessità di avere uno spazio dedicato allo studio e alla coltivazione delle piante medicinali. Queste erano essenziali per la preparazione di farmaci e rimedi naturali, per i quali all’epoca non esisteva letteratura sufficiente. Quindi l’Orto Botanico non solo serviva per acquisire conoscenze sull’uso di erbe e piante, ma anche per studiare in modo approfondito i loro effetti. In quel periodo, infatti, la conoscenza delle specie vegetali e delle loro proprietà terapeutiche rivestiva un ruolo fondamentale per la medicina.

Cita il Decreto di fondazione dell’Orto botanico:

un luogo idoneo nel qual si possa comodamente piantar, disponer et conservar li semplici acciò che con il senso et con la investigazione, si possa perfettamente et con facilità acquistar tale scientia

Cartina antica dell'Orto Botanico di Padova
Dalla Pianta del Valle, 1781 [modificata con siti e date delle piante storiche]. La struttura scura in alto è la Casa del Prefetto, gli edifici attuali, che comprendono l’Edificio Museale, col Teatro Botanico, e le serre risalgono all’Ottocento. L’Arboreto non c’è ancora. Compare invece, e tale è rimasta, la Casa del Custode, già del Prefetto, a sinistra affacciata sul Canale Alicorno. In alto il Canale di Santa Chiara. (G. Valle, Pianta di Padova, Edizioni ERREDICI, Rubano – Padova, 1983. Cortesia Professor P. Giulini)) –
Testo della didascalia e foto di Unalberoalgiorno, questo il link: https://unalberoalgiorno.blog/

Il luogo dove venne edificato

Per la realizzazione dell’Orto Botanico di Padova, era stata scelta un’area all’interno del complesso monastico di Santa Giustina, situata in prossimità dell’Università. In quel periodo, l’Università di Padova era uno dei centri di eccellenza per gli studi medici e naturalistici. Il progetto dell’Orto Botanico era stato affidato all’architetto e botanico Domenico Bologna, il quale aveva disegnato il giardino secondo i canoni tipici del ‘giardino dei semplici’ rinascimentale. Questo tipo di giardino era il luogo in cui si coltivavano piante officinali e medicinali, i semplici appunto.

Il progetto iniziale prevedeva la definizione degli spazi destinati alla didattica, a cui era seguita la realizzazione di una cinta muraria circolare per proteggere le piante dai furti. Come gli altri giardini dei semplici del Medioevo, anche quello di Padova aveva una struttura circolare, simbolo del mondo, ed era circondato da un piccolo corso d’acqua. Al centro si trovava un grande quadrato suddiviso in quattro parti da sentieri ortogonali, ciascuno orientato verso uno dei punti cardinali. Questa rappresentazione dell’Universo era un canone tipico dell’architettura rinascimentale della ‘città ideale’.

Un'altra antica carta dell'Orto Botanico di Padova
La parte antica dell’Orto Botanico di Padova, risalente al 1995, presenta le date di piantumazione delle piante storiche. All’interno del recinto si trova un cerchio concentrico, all’interno del quale è inscritto un quadrato. Quest’ultimo è suddiviso in quattro quadrati più piccoli (detti “Quarti”) dai due viali principali. Il Settore XIIc è l’Arboreto, mentre il Settore XVI è l’Arbusteto; l’ingresso attuale non è indicato nella pianta fornita. (Fonte: E. Cappelletti, G. Cassina, “L’Orto dei Semplici dell’Università di Padova”, edito a cura del Comune di Padova, 1995 (?)). [La mappa è stata modificata per includere i siti e le date delle piante storiche]. Foto di Unalberoalgiorno, questo il link: https://unalberoalgiorno.blog/

L’importanza dei viaggi e delle spedizioni di ricerca delle piante

Nei decenni successivi, l’Orto Botanico di Padova si è arricchito progressivamente grazie alle spedizioni di botanici e naturalisti inviati in diverse parti del mondo per raccogliere nuove varietà vegetali. Questo prezioso patrimonio di conoscenze e di esemplari rari è stato ulteriormente incrementato nei secoli successivi, elevando il giardino padovano a una posizione di grande prestigio a livello internazionale. Oggi l’Orto Botanico è un centro di ricerca con numerosi laboratori e ospita un Museo, inaugurato nel 2023, di inestimabile valore scientifico.

Le nuove serre con le piante tropicali
Le nuove serre con le piante tropicali – Foto [Iva]/stock.adobe.com

L’Orto Botanico di Padova fra invasioni e bombardamenti

Nonostante i danni subìti durante le invasioni napoleoniche e i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, l’Orto Botanico di Padova è riuscito a preservare il suo straordinario patrimonio botanico e scientifico. Nel corso dei secoli, è diventato un punto di riferimento imprescindibile per gli studi botanici e la conservazione della biodiversità, mantenendo così il suo alto valore in questo campo. All’interno del Museo dell’Orto Botanico, è custodita un’impressionante collezione di semi e frutti di piante, soprattutto italiane, ornamentali e non, conservati in circa sedicimila provette. Possiede anche antiche raccolte e collezioni antichissime. Inoltre, vanta collezioni, erbari e speziari di grande interesse botanico risalenti all’Ottocento e Novecento, compresa una xiloteca. L’Orto Botanico dispone anche di un’antica biblioteca che contiene migliaia di volumi di grande valore scientifico e storico. Questo patrimonio rappresenta una ricchezza per l’Italia e gode di grande considerazione a livello internazionale.

Panoramica

Panoramica su Orto, sede e Museo – Foto [Stillkost]/stock.adobe.com

Piante e relativi ambienti, presenti nell’Orto Botanico di Padova

L’Orto Botanico di Padova custodisce una straordinaria collezione di oltre 6000 piante e 3.500 specie vegetali, provenienti da ogni angolo del mondo, rappresentative di quasi tutti gli habitat naturali presenti sulla Terra. Questo patrimonio botanico, unico al mondo nel suo genere, è organizzato in diverse aree tematiche, ognuna delle quali presenta caratteristiche e ambienti naturali distintivi.

All’interno dell’Orto, è possibile trovare tutti gli ecosistemi esistenti in natura e le piante che li caratterizzano. Dalla macchia mediterranea alla roccera alpina, vi sono diversi arboreti che ospitano alberi secolari di incredibile valore storico, estetico e di resilienza. Tra questi, spiccano un platano orientale (Platanus orientalis) piantato nel 1680, una Magnolia grandiflora di metà del XVIII secolo e il primo cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara) introdotto in Italia nel 1828.

Oltre a questi ambienti temperati, l’Orto Botanico ospita anche aree tropicali e subtropicali, le serre (alcune delle quali di antica costruzione) e gli ambienti acquatici, offrendo ai visitatori una straordinaria varietà di paesaggi e di specie vegetali.

Nella galleria che segue, gli esemplari citati.

Il Giardino delle piante acquatiche

Senza dubbio, una delle sezioni più suggestive del giardino è il Giardino delle Piante Acquatiche. Qui, i visitatori possono ammirare un’incredibile varietà di piante associate agli ambienti umidi e acquatici. Si possono trovare ninfee rare, fiori di loto, papiri e iris d’acqua. Osservando da vicino queste affascinanti forme e colori, i visitatori vengono immersi in un’atmosfera quasi onirica. Meritano inoltre menzione le sezioni dedicate alle piante medicinali, velenose, endemiche del territorio e a rischio di estinzione.

Un’altra galleria che mostra gli esemplari presenti, qui di seguito

Il Giardino delle palme

Un altro settore di grande interesse è il Giardino delle palme. Raccoglie una notevole collezione di esemplari e rarità. Si possono ammirare specie provenienti da regioni tropicali e subtropicali, persino una palma dalla grande storia come la palma di Goethe di cui si parlerà più avanti nell’articolo. È una sezione che conduce in un paesaggio quasi esotico, simbolo della straordinaria biodiversità custodita all’interno dell’Orto.

Riproduzione dell'Orto Botanico di A. Tosini - G. Agostini "dis. in. pictra"
Giardino dei Semplici –
Riproduzione dell’Orto Botanico di A. Tosini – G. Agostini “dis. in. pictra” – [ Licenza Creative Commons Pubblico Dominio vecchia versione caricata da Utente: Esculapio]

Altre specie vegetali

Oltre alle piante acquatiche e alle palme, l’Orto Botanico di Padova ospita numerosi altri esemplari vegetali di grande interesse. Tra questi, spiccano i maestosi tigli del relativo viale e le suggestive felci arboree del Giardino dei Tropici. Inoltre, non vanno dimenticate le affascinanti piante carnivore della Serra delle Piante Insettivore. Ogni angolo di questo luogo incantevole offre ai visitatori l’opportunità di scoprire la straordinaria ricchezza e diversità del mondo vegetale, in un armonioso connubio tra scienza, storia e bellezza naturale.

Di seguito un’ulteriore galleria di immagini con gli esemplari antichi dell’Orto Botanico di Padova

Il Giardino della biodiversità

Nel 2014, sono state costruite alcune serre per studiare gli effetti delle attività umane sul clima e sull’ambiente, in relazione alle piante. Questo fa parte di un importante studio sul rapporto tra esseri umani e piante, nonché tra piante e ambiente. All’interno di queste serre, sono riprodotti i cinque principali biomi del pianeta, con climi che spaziano dall’umidità tropicale alle zone aride.

La palma di Goethe

La palma denominata ‘palma di Goethe’ rappresenta una storia affascinante. È dichiarata essere la pianta più antica dell’Orto Botanico di Padova, in quanto è stata messa a dimora nel 1545, anno di fondazione della struttura, ben due secoli prima di essere classificata botanicamente (1753). Il suo nome scientifico è Chamaerops humilis ed è una specie fossile,  esisteva già nel Terziario, circa 65 milioni di anni fa.

Questa palma è l’unica specie autoctona europea sopravvissuta alle glaciazioni di circa 12.000 anni fa. È tipica dell’Isola di San Pietro in Sardegna, da cui deriva il suo nome popolare e non è in grado di resistere al clima della pianura padana. Per questo motivo, la palma di Goethe è stata protetta sin dall’inizio in una serra ottagonale dell’Orto Botanico, che le ha consentito la sopravvivenza fino ai giorni nostri.

La singolarità di questa palma aveva colpito l’immaginario di Goethe per le sue diverse forme:

Le foglie che sorgevano dal suolo erano semplici e fatte a lancia; poi andavano dividendosi sempre più, finché apparivano spartite come le dita di una mano spiegata”

Palma di Goethe
La Palma di Goethe: “I vari prefetti hanno avuto il loro da fare con questa palma dalla crescita arborea: per proteggerla dai rigori dell’inverno, micidiali alla latitudine di Padova, si son dovute costruire serre sempre più grandi” – Foto e testo della didascalia di Unalberoalgiorno, questo il link: https://unalberoalgiorno.blog/

Goethe, la sua visita e la portata delle riflessioni che l’Orto di Padova gli ha suggerito

Nel 1786, Goethe aveva visitato l’Orto Botanico di Padova, rimanendo particolarmente affascinato da esso. Aveva trascorso molto tempo immerso tra le piante, meditando. Riguardo a questa specifica palma, Goethe aveva notato che essa presentava caratteristiche morfologiche, cogliendo il polimorfismo che le è tipico nelle diverse fasi di crescita.

L’Orto Botanico era stata una fonte di ispirazione così forte per Goethe che, nel 1790, lo scrittore in seguito aveva pubblicato “La metamorfosi delle piante”, precedendo di qualche anno le teorie evoluzionistiche di Darwin. Sembra che la palma osservata a Padova abbia avuto un ruolo importante nella formulazione dei contenuti di quest’opera. In qualche modo, quindi, il libro di Goethe ha contribuito sia alla botanica sia a suscitare un notevole interesse intorno ad essa.

Targa riguardante la palma di Goethe
Nella foto una targa che ricorda gli sforzi di R. de Visiani; Prefetto dal 1836 al 1877, e persona che dava nomi alle piante (la sigla che lo denota nei nomi scientifici è: “Vis”) – Foto e testo della didascalia di Unalberoalgiorno, questo il link: https://unalberoalgiorno.blog/

Le osservazioni svolte sulle piante presenti nell’Orto Botanico hanno portato lo scrittore a formulare tesi riguardo la botanica che ancora oggi risultano attuali, come quelle concernenti il concetto di genere e specie.

Qui, tra tanta varietà di piante che vedo per la prima volta, mi si fa sempre più chiara e viva l’ipotesi che in conclusione tutte le forme delle piante si possano far derivare da una pianta sola”

Palma di Goethe
L’immagine definisce meglio altezza e volume della palma di Goethe: si noti la donna in basso a sinistra. È più chiara anche la struttura della serra. Questa in foto è una serra differente dalla precedente immagine e sembra anche più datata – Foto [Miroslava Arnaudova]/stock.adobe.com

Il Ginkgo biloba di Padova e il suo fascino su Goethe

Non solo la palma, ma anche un antico Ginkgo biloba, un altro fossile vivente, aveva colpito Goethe. Questo Ginkgo biloba da duecentocinquant’anni vive nell’Orto Botanico di Padova ed è uno degli esemplari più grandi e longevi d’Europa. Rappresenta un autentico tesoro dell’Orto, testimoniando la straordinaria biodiversità e il valore storico del luogo. Goethe aveva avuto modo di conoscere il Ginkgo a Padova e già ne era rimasto colpito. Al Castello di Heidelberg, in Germania, di fronte a un altro esemplare, forte dell’esperienza precedente, ha scritto una famosa poesia con un’importante metafora sulla vita, traendo spunto proprio dall’albero.

Parthenocissus quinquefolia
Parthenocissus quinquefolia (vite del canada o vite americana) –
“Nella foto l’esemplare messo a dimora nel Settore XIX a testimoniare il fatto che l’Orto fu il primo in Italia a coltivarlo sin dal 1642” – Foto e testo della didascalia di Unalberoalgiorno, questo il link: https://unalberoalgiorno.blog/

Orto Botanico di Padova, in viaggio verso il futuro

L’Orto Botanico di Padova rappresenta un prezioso patrimonio naturale, scientifico e culturale italiano. È uno dei siti più importanti a livello internazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità.

 

Orto Botanico di Padova: si raccolgono i semi, il patrimonio più importante
Orto Botanico di Padova: si raccolgono i semi, il patrimonio più importante. È il futuro – Foto di Unalberoalgiorno, questo il link: https://unalberoalgiorno.blog/

Grazie alla sua lunga storia, al suo valore scientifico eccezionale e alla sua splendida cornice architettonica, questo luogo incantevole continua ad attirare migliaia di visitatori da tutto il mondo. Offre loro l’opportunità di vivere un’esperienza unica e indimenticabile, in una vera e propria oasi di pace e conoscenza. Qui, la maestosità della natura si fonde armoniosamente con i capolavori dell’ingegno e della conoscenza umana che guarda al futuro.

Le nuove serre
Le nuove serre – Foto [johannes86]/stock.adobe.com

Si ringrazia UN ALBERO AL GIORNO | alberi a Padova per le foto e le informazioni tratte dalle didascalie

 

Ivana Fabris
©Villegiardini. Riproduzione riservata

 

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