Il Tempio Mimuroto-ji è conosciuto anche con l’appellativo di “tempio dei fiori“, poiché i suoi ampi terreni ospitano giardini incantevoli, dove è possibile perdersi nella contemplazione di diverse varietà di fiori stagionali.
Mimuroto-ji e lo sbocciare dei fiori
Ogni anno, tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, il giardino delle azalee, tsutsuji-enつつじ園, si trasforma in uno spettacolo mozzafiato. Le 20.000 piante, nel pieno della fioritura, esplodono in una danza di colori, dai toni del viola, del rosa e del bianco.
Luglio, invece, nel pieno dell’estate, è il periodo in cui di fronte all’edificio principale del tempio sbocciano, nel loro roseo candore, i fiori di loto.
Il giardino Yorakuen di Kinsaku Nakane
Scendendo nella zona più bassa del complesso, si trova il giardino Yorakuen 与楽苑, creato nel 1988 da Kinsaku Nakane (1917-1995), grande progettista di giardini paesaggistici. Esso si compone principalmente di tre sezioni: un giardino di pietra, ishi-en 石園 , un giardino con laghetto nello stile chisen kaiyū e, infine, un giardino secco, o karesansui, dal quale in autunno si possono osservare le delicate foglie degli aceri tingersi di rosso.
Il Mimuroto-ji e le sue statue
L’edificio principale del Mimuroto-ji ospita l’immagine del bodhisattva Kannon dalle mille braccia mentre davanti a esso sono presenti le statue di un bue e di un coniglio, entrambi animali considerati sacri secondo lo zodiaco giapponese.
La prima si chiama shōun no ushi 勝運の牛 (“bue della buona sorte”) e tiene all’interno della bocca spalancata una sfera, “in grado di infondere fortuna a chiunque la tocchi”. Il bue è simbolo di forza, vitalità, coraggio e perseveranza, qualità necessarie per affrontare e superare vittoriosi le sfide della vita.

Mimuroto-ji, luogo di storia, leggende, spiritualità e fiori
Il Mimuroto-ji è sopravvissuto alle pieghe della storia, confermandosi come un luogo in cui l’uomo non è solo spettatore, ma diventa parte di un dialogo con l’essenza della natura, con l’invisibile, con il divino. Il cambiamento si fa dolce e impercettibile e i fiori, nella loro effimera bellezza, diventano messaggeri di un tempo, che non si è fermato, ma che si rinnova, quieto, a ogni stagione.

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