Dallo scavo clandestino nel territorio di Taranto, passando per le mani di tombaroli e ricettatori. Poi il viaggio verso la Svizzera e infine le Sale del Getty Museum di Los Angeles e ritorno. “Orfeo e le Sirene”, il gruppo scultoreo acquisito definitivamente alla collezione permanente del Museo Archeologico Nazionale di Taranto lo scorso 5 aprile, ha compiuto un lungo viaggio prima di approdare nella città dei due mari. Un viaggio lungo e periglioso quasi quanto quanto della nave Argo a cui il mito di Orfeo fa riferimento. Sarà proprio questa importante novità di allestimento a rendere la visita al MArTA di Taranto ancora più interessante. Anche per questo il giorno di Pasqua e quello del Lunedì dell’Angelo (Pasquetta) il Museo Archeologico Nazionale di Taranto rimarrà aperto, osservando gli orari classici: dalle 8.30 alle 19.30.
Il Museo di Taranto è uno scrigno di tesori che svela bellezza e cultura in ogni sua parte espositiva – dichiara il direttore regionale Musei Puglia, Luca Mercuri, delegato dal Direttore Generale Musei, prof. Massimo Osanna alla guida del MArTA – per questo nelle giornate di Pasqua e Pasquetta, grazie all’importante collaborazione di tutto il personale del museo, sarà possibile ammirare il gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene, e partecipare anche a visite guidate e focus di approfondimento sulla Collezione Ricciardi. L’esposizione di dipinti donati all’allora Regio Museo di Taranto nel 1908 da Mons. Giuseppe Ricciardi comprende un’icona bizantina, ascritta tra la fine del XV e gli inizi del XVI sec., che riproduce il tipo della Vergine Odegitria, una lastra in zinco recante un’Addolorata piangente dipinta ad olio, databile al XVI-XVII sec. e diciotto quadri realizzati ad olio su tela, inquadrabili cronologicamente tra il XVII ed il XVIII sec., raffiguranti soggetti sacri.
Molte opere sono riconducibili alla scuola napoletana di Andrea Vaccaro (Il Redentore, Amore dormiente), Luca Giordano (Transito di san Giuseppe, Adorazione dei Pastori, Strage degli innocenti), Francesco Solimena (La Maddalena), Paolo de Matteis (Addolorata) e Francesco De Mura (Profeti). A produzioni centro-settentrionali rimandano invece la Santa Cecilia che suona l’organo, del senese Rutilio Manetti, la Circoncisione, copia di autore ignoto dell’opera dell’urbinate Federico Barrocci, ed il Martirio di san Sebastiano, che riproduce un analogo soggetto di Guido Reni. Le visite guidate alle collezioni archeologiche saranno la domenica di Pasqua e il lunedì di Pasquetta alle ore 9.00 e alle ore 18.00. I focus sulla Collezione Ricciardi invece potranno essere fruibili al pubblico ogni mezz’ora dalle 8.30 alla chiusura del MArTA delle 19.30. museotaranto.beniculturali.it