L’albero del pepe è una liana legnosa perenne, della famiglia delle Piperacee. Nota anche come Piper nigrum è la pianta da cui deriva la spezia del pepe nero, diffusa e apprezzata in tutto il mondo. La pianta va distinta dagli alberi di falso pepe e in particolare dal pepe rosa, appartenenti a specie diverse.

 

L’albero del pepe: caratteristiche

L’albero del pepe, dal nome scientifico Piper nigrum, è una liana perenne, appartenente alla famiglia delle Piperacee.

Tra le Piperacee si contano più di 700 specie differenti, tra cui il pepe nero, da non confondere con l’albero del pepe rosa (Schinus molle), detto anche falso pepe. Infatti solo per le piante appartenenti al genere Piper si può parlare davvero di pepe.

Dalle foglie ovali o cuoriformi e piccoli fiori tendenti al bianco o giallo che sbocciano su un gambo pendulo, l’albero è coltivato soprattutto per i suoi frutti. Si tratta di drupe, al cui interno si trovano i preziosi semi dai quali si ricava la spezia.

I frutti dell’albero del pepe cambiano passano dal verde al rosso quando giungono nella fase di maturità e ogni albero inizia a produrne dal terzo anno di vita, a ritmi progressivamente più lenti da quando raggiunge i dieci anni circa.

albero del pepe rosaStoria e origini

Originario del Sud-est asiatico, l’albero del pepe si trova naturalmente in India e Cina, e si comporta come una rampicante, ovvero appoggiandosi ad altre piante.

Diffuso anche in Giappone, nelle Filippine e sempre più anche in America meridionale, l’albero si adatta bene a ogni condizione climatica. In ogni caso il suo habitat d’origine e le condizioni in cui è in grado di svilupparsi meglio sono le zone tropicali, con generosa esposizione al sole e un terreno con sufficiente umidità ma non eccessiva.

Noto sin dai tempi di Alessandro Magno, il pepe nero durante l’età medievale era considerato un bene di lusso. Il pepe con le sue numerose proprietà benefiche (diuretiche, toniche, utili anche contro dolori reumatici o ai denti) contribuì agli sviluppi del commercio per secoli.

Come anche il pepe rosa, venne usato molto anche a uso medico, oltre che nell’alimentazione.

Le varietà di pepe

Esistono numerose varietà di pepe, contraddistinte da colori e sapori molto diversi fra loro. Sostanzialmente le differenze sono dovute al momento in cui si raccolgono le bacche con i semi all’interno. A seconda della fase scelta per questa operazione, le bacche saranno più o meno mature, presentandosi verdi, bianche, rosse o nere.

Il pepe dal sapore meno piccante di tutti, ad esempio, è quello verde. Questo viene colto in una fase in cui la bacca non ha ancora raggiunto la maturità, per questo conserva il tipico colore verde. Generalmente si tratta di bacche che si formano qualche mese dopo l’impollinazione (che avviene grazie al ruolo degli insetti).

Il pepe rosso, invece, si caratterizza dalle bacche rosse, che hanno raggiunto dunque la fase di piena maturità.

La varietà di pepe bianco si forma anch’essa a partire dalle bacche mature, che si riconoscono proprio dalla colorazione che assumono. In quest’ultimo caso a conferire il sapore più marcatamente delicato rispetto alle altre tipologie è la rimozione del pericarpo, seguita da una fase in cui si lasciano essiccare le bacche così ottenute.

Il pepe più diffuso e conosciuto, nero, si caratterizza per l’intenso aroma e il retrogusto piccante, grazie soprattutto alle proprietà contenute nella scorza delle bacche. Queste vengono fatte maturare, finché non hanno raggiunto un colore tendente al giallo-arancione, dopodiché vengono raccolte.

Le bacche così ottenute, mantenute con il pericarpo, vengono fatte essiccare. Da questa operazione deriva il caratteristico colore bruno all’esterno e giallo all’interno del pepe.

Albero del pepe, dettaglio delle bacche by ustung (licensed under CC BY 2.0)

Consigli per la cura e coltivazione dell’albero del pepe

Si tratta di una liana legnosa perenne in grado di prosperare quasi ovunque, grazie ad alte capacità di resistenza e adattabilità. Tuttavia, vi sono alcune semplici accortezze da rispettare per far sì che l’albero di pepe possa crescere bene e dare i suoi frutti.

A partire dalla condizione più importante di tutte: il tipo di terreno su cui poter piantare questa specie.

Terreno

Per dare la possibilità all’albero del pepe di crescere al meglio bisogna prestare molta attenzione alla natura del terreno dove si vorrebbe collocarlo. La pianta si adatta facilmente al clima, anche se non sopporta le temperature sotto lo zero, ma è fondamentale valutare il grado di umidità del terreno.

Infatti l’albero del pepe teme soprattutto i ristagni idrici, che si possono evitare con alcuni strati di sabbia se il terreno è argilloso. Il luogo perfetto dove piantarlo comunque è un terreno che sia ricco in sostanza organica, come un terreno alluvionale.

Irrigazioni e umidità

Risolta la questione terreno, è importante rispettare le esigenze della pianta riguardo alle quantità di acqua da versare per farla fiorire al meglio. L’albero va irrigato con frequenza, soprattutto nei primi anni di vita, per evitare il rischio di far seccare il substrato della pianta.

In ogni caso occorre non esagerare, altrimenti si potrebbe incappare nel rischio opposto, di uno spiacevole ristagno idrico che porterebbe a far marcire le sue radici.

La propagazione dell’albero del pepe

Solitamente si procede con la propagazione per talea, soprattutto ove si coltivino alberi su vasta scala. Si preleva un ramo dalla pianta madre, intorno al mezzo metro di lunghezza, per poi piantarlo in un terreno estremamente drenante o lasciarlo radicare in acqua.

Una volta che la talea ha radicato, si spostano le piante nuove in vasi, dove verranno curate per i primi tre anni di vita, in serra. Passato questo periodo di tempo le piante saranno pronte per essere coltivate direttamente nel terreno e iniziare a dare i loro frutti.

Gli alberi del pepe rimangono produttivi dai 20 ai 30 anni circa.

albero del pepe
I fiori dell’albero del pepe, foto di Salomé Bielsa (licensed under CC BY-NC-SA 2.0)

Malattie e cure

L’albero del pepe è piuttosto resistente a ogni tipo di malattie ed è protetto dagli attacchi di insetti e parassiti. Le numerose proprietà delle sue bacche e il loro forte aroma non permettono ai parassiti di avvicinarsi infatti.

L’unico pericolo per la sua coltivazione risiede nel rischio di sviluppare il marciume radicale. In genere si tenta di evitare di incorrere nel marciume radicale facendo attenzione alle quantità di acqua e al livello di drenaggio del terreno.

In caso la pianta fosse affetta da questa malattia (si riconosce dall’aspetto malnutrito della pianta e, appunto, dalle radici marce) è possibile curarla. Si utilizzano prodotti specifici se lo stato del marciume ha invaso tutta la pianta. Altrimenti è sufficiente potare i rami secchi e rovinati e disinfettare le parti vicine, per far sì che smetta di propagarsi al resto dell’albero.

I falsi pepi

Vi sono alcune spezie che fanno riferimento alla sfera del pepe e possono somigliarvi, per via di alcune caratteristiche in comune. Ma, come già ricordato, si classificano come veri e propri pepi unicamente i prodotti delle piante Piperacee.

Tra le molte piante considerate falsi pepi troviamo il pepe di Sichuan, il pepe di Giamaica e il cosiddetto pepe dei monaci. Ma uno in particolare è molto conosciuto e utilizzato in diversi campi, dall’alimentazione, ai rimedi casalinghi, alla fitoterapia.

L’albero del pepe rosa

Il più noto, grazie all’ampia diffusione soprattutto in cucina, è il pepe rosa o Schinus molle. Si tratta di un arbusto sempreverde originario dell’America meridionale, appartenente alle Anacardiaceae.

Questa specie presenta fiori bianchi in primavera e fruttifica in autunno. Anche in questo caso i frutti sono in realtà delle bacche, dal tipico colore rosa, da qui il nome dell’albero. Le sue bacche sono ricche di proprietà diuretiche e toniche.

È un tipo di arbusto che resiste bene nelle zone dal clima caldo, simile alla zona d’origine, e viene coltivato anche in Europa, come ad esempio nell’Italia meridionale.

La sua riproduzione può avvenire per talea, come il vero e proprio albero del pepe, ma anche per semina. In quest’ultimo caso si dovrà procedere in primavera.

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