Nella campagna veneta, Kristian Buziol ha creato un piccolo Eden, la cui bellezza emerge dal disegno, dalla scelta delle piante, dalla loro integrazione e dalla passione del designer che ha assecondato i ritmi della natura. All’interno di un vigneto ai margini delle dolci colline della campagna trevigiana popolate di boschi di latifoglie. Il garden designer Kristian Buziol ha progettato un giardino nascosto. Un’oasi di pace e tranquillità dove vivere rimanendo in contatto con la natura e assaporandone, in silenzio, la bellezza.

L’accesso principale al giardino, con, a sinistra, sfere di bosso topiato, Phormium tenax ‘Variegatum’, Santolina chamaecyparissus, un pesco selvatico, preesistente, Phyllostachys aurea e, in primo piano, un grande nespolo del Giappone.

Un giardino giovane ma ben cresciuto

All’inizio era una tela bianca che Buziol ha potuto dipingere con pennellate di suggestione e armonia e un tratto leggero. Con tinte delicate che a volte si accendono di tonalità più intense in un gioco di chiaroscuri. Il giardino, di circa duemila metri quadrati, nonostante abbia pochi anni, si presenta maturo, con alberi cresciuti al punto giusto da dare l’illusione che siano preesistenti alla sua creazione.

La loro posizione, insieme a quella di altri di dimensione inferiore e di grandi arbusti, è stata attentamente studiata non solo in relazione alle proiezioni di ombra, quanto mai necessaria, ma anche per creare volumi e interesse. In un’alternanza di sempreverdi e decidui, cromie di verde, profumi e fioriture, in particolare, offerte anche dalle erbacee perenni e da altri arbusti. Tra questi spiccano rose, ortensie e viburni, si articolano nel corso delle stagioni consentendo, in alcuni casi, di far mutare gradualmente il colore di una zona.

Un giardino di Kristian Buziol, che si svela piano piano

La proprietà è posta al riparo da occhi indiscreti da alte siepi in tasso e da piccoli alberi che ne punteggiano il perimetro. Le chiome offrono un’ulteriore protezione a un livello superiore, senza, tuttavia, impedire la vista verso la collina boscata di latifoglie. Questa viene inquadrata per fare correre l’occhio lontano e ancorare il giardino al paesaggio circostante. Durante la fase di ristrutturazione della dimora è stata decisa la creazione di quattro viali ortogonali di accesso alla proprietà che confluiscono all’ingresso della casa. Hanno consentito la suddivisione del giardino in altrettante zone, che sono poi state a loro volta articolate. Grazie a siepi formali in bosso, per delimitare aree più intime che si svelano solo poco alla volta, così che il giardino non sia leggibile completamente con un solo sguardo.

L’area antistante uno degli ingressi, evidenziato da una coppia di bossi a sfera e di meli da fiore. Sulla destra, davanti a una siepe di tasso, una bordura con Euphorbia characias subsp. wulfenii, Rosa ‘Sea Foam’, Platycodon grandiflorus, Gypsophila paniculata e Erigeron karvinskianus.

Phyllostachys aurea crea movimento e conferisce colore

Per avere movimento ulteriore Buziol ha deciso di alzare la quota del primo tratto in ingresso dal cancello principale per poi ricongiungerla a quella del resto del giardino tramite un paio di gradini a tutta larghezza su entrambi i lati suddivisi dal viale. Si è venuto così a creare un sistema di stanze all’interno di altre. Dall’impianto formale quanto a disegno, che viene tuttavia ammorbidito dalle composizioni di piante. Volutamente sono state lasciate in forma libera, con volumi, altezze, colori, tessiture e portamenti differenti. In contrasto o in accordo, andando a formare un insieme raffinato e interessante, mai scontato. Alcune stanze sono dominate dalla presenza di un elemento di spicco, quale un boschetto di Phyllostachys aurea, dai culmi di un caldo giallo oro, oppure una scenografica opera in corten. Quasi una spirale che si spinge verso il cielo, ideata per sorreggere l’esuberanza di Rosa ‘Mermaid’ e che è diventata un punto focale. Oppure ancora un platano la cui imponente chioma catalizza l’attenzione e che funge da perno intorno al quale ruota un’intera grande stanza.

Un filare di bossi crea contrasto nel giardino

Una grande Rhaphiolepis bibas (la nuova denominazione del comune nespolo del Giappone), contribuisce, altrove, a donare uno slancio verticale, mentre i suoi fiori permeano l’aria del loro dolce profumo in autunno/inverno. I frutti color arancio delicato occhieggiano tra le foglie in primavera. Il viale principale di accesso alla dimora è caratterizzato, lungo un lato, da una vasca in corten che delimita un filare di bossi a quinconce potati a sfera di dimensione differente. Intervallati da Santolina chamaecyparissus, scelta principalmente per il colore grigio argento di fusti e foglie, più che per il giallo dei fiori, per offrire un contrasto con il verde brillante del bosso e richiamarne la forma arrotondata.

Nel giardino ha anche trovato posto un piccolo potager en carrés, in una posizione defilata ma con la migliore esposizione per la coltivazione degli ortaggi. L’estro creativo e l’esperienza di Buziol non hanno lasciato nulla al caso, dal disegno alla composizione, dai colori ai profumi. C’è sempre la pianta giusta al posto giusto, anche durante le fasi di cambiamento stagionale. Nella grande metafora di un giardino che ricrea una scena di bellezza naturale su scala ridotta.

©Villegiardini. Riproduzione riservata

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