Un incontro fortuito con un vecchio amico, una solida base in marketing e comunicazione e una recente passione per il mondo del design. Shakerate bene e otterrete gli ingredienti che hanno portato alla nascita di DesignWanted, una giovane e interessante realtà digitale specialmente per i giovani designer odierni. Fondata nel 2015 da Patrick Abbattista, formazione da marketer e interessi da amante del design, mira a supportare i professionisti del settore con tre concetti chiave: conoscenza, strumenti e opportunità. VilleGiardini ha incontrato il fondatore per farsi raccontare più approfonditamente il progetto, ma anche parlare di ultimi trend, architettura e… anche un po’ di LEGO®.

DesignWanted: nato dall’unione di marketing e design

Iniziamo… dall’inizio. Patrick Abbattista: chi sei, perché hai fondato DesignWanted e che cos’è questa giovanissima e scoppiettante realtà.

Sono un marketer. Studio e faccio Marketing e Comunicazione da 15 anni. Inoltre, ho una passione profonda per il talento, per coloro che esprimono una qualche capacità specifica, ben sopra la media. Quando individuo questi soggetti, mi viene naturale spronarli e supportarli nello sviluppo delle loro idee. Questo, in qualunque ambito, non necessariamente nel mondo del design al quale, tra l’altro, ci sono arrivato più per un “incidente” di percorso.

Prima di DesignWanted, ci fu Design42Day. Nel 2008 incontrai per caso un amico d’infanzia – eravamo all’asilo insieme e ci eravamo persi di vista per circa 20 anni. Mi mostrò il design blog che aveva lanciato dopo aver studiato design all’SPD (Milano). Era fantastico, conteneva una selezione di progetti che non avevo mai visto prima. Decisi di dargli una mano e di seguire lo sviluppo internazionale del progetto. In pochissimo tempo, affermammo Design42Day sulla scena internazionale come una delle fonti più autorevoli.

DesignWanted è stata la conseguenza naturale di quell’esperienza. In tutti quegli anni a contatto con i designer mi ero reso conto che, per quanto fossero bravi come designer, erano privi di una serie di competenze lato marketing & business. Così, a ottobre 2015 lanciai DesignWanted con lo scopo di colmare questo gap e riunire la mie due anime: il marketing e, a questo punto, il design dell’altro.

Per designer imprenditori

Su DesignWanted scrivi “nato con l’idea di supportare i designer, offrendo loro un eco-system provvisto di tutti gli strumenti necessari”. Spiegaci meglio: quali sono gli strumenti mancanti in un giovane designer?

Ho fondato DesignWanted con lo scopo di supportare i professionisti del design. Sul mercato ci sono molte realtà che fanno opinione, come i più famosi magazine e blog (Dezeen, Design Milk, etc..), e poi ci sono piattaforme anonime che fungono da vetrine per i designer, come Behance. Non essendo io un designer, ma un marketer, e volendo creare qualcosa di diverso, più nelle mie corde, ho concepito una terza via che vuole mettere insieme il best of di quanto visto in questi anni.

DesignWanted è un progetto digitale che ruota attorno a tre concetti chiave: conoscenza, per insegnare ai designer come utilizzare il marketing a proprio vantaggio; strumenti, ovvero servizi che li aiutino a farsi vedere o a svolgere determinate attività; e, infine, opportunità, per dar loro modo di ottenere risultati concreti attraverso la piattaforma, come la partecipazione a contest o eventi.

In tutto questo, il minimo comun denominatore è l’attenzione riposta sui concetti di marketing e business in generale. Il mio auspicio è che la nostra community arrivi a dare al talento le skill imprenditoriali. Non tutti questi punti sono già espressi, però. Anzi, molti sono in lavorazione proprio in questi mesi.

Un tassello fondamentale: Instagram

Oggi il tuo network di contatti raggiunge numeri importanti, specialmente su Instagram. Quanto è stata importante la componente social per la vostra crescita e per farvi notare dagli appassionati di design e architettura? Qual è il vostro rapporto con questa fascia di pubblico digital?

Instagram è stato, ed è, fondamentale. Senza di esso non saremmo arrivati dove siamo in così poco tempo. Quando lanciai DesignWanted avevo giusto un’idea in mente, null’altro. Sono partito letteralmente da zero e avevo estremamente bisogno di una community. L’unica cosa su cui potevo contare erano le mie competenze digitali: sapevo che Instagram poteva diventare una leva strategica per il progetto e così è stato. Inoltre, il mondo del design si sposa perfettamente con questo canale, quindi era il “luogo” d’elezione da cui partire. Nel tempo abbiamo affiancato il sito web e la pagina Facebook che a oggi hanno prodotto oltre 1 milione di reach combinati.

Solo canale Instagram è stato visto da oltre 12 milioni di persone nell’ultimo anno. Moltissimi designer – in senso ampio del termine – utilizzano il mezzo per promuoversi e per trovare ispirazione. Ogni giorno, riceviamo diverse richieste di pubblicazione, suggerimenti e proposte di collaborazione da aziende di tutto il mondo.

Quanto al rapporto con il pubblico è semplice: cerchiamo di rispondere a tutti i commenti e a tutti i messaggi nel più breve tempo possibile. Interagiamo molto con la community e rispondo personalmente a moltissime richieste, soprattutto per far capire che siamo sempre all’ascolto. Qualche giorno fa, per esempio, mi ha scritto un’attrice di Hollywood piuttosto conosciuta per chiedermi dove potesse acquistare un prodotto visto sulla nostra pagina. Non sapevo chi fosse, ma ho risposto a prescindere. Poi, quando ho capito di chi si trattava, ho pensato “Wow, Instagram arriva proprio ovunque!”

Inoltre, ho costruito rapporti con numerosi altri influencer. Alla fine, ci conosciamo tutti – tra le pagine di una certa dimensione – e spesso ci diamo una mano. Ammetto, tra l’altro, di essere il più vecchietto: l’età media degli altri è attorno ai 23 anni. È incredibile vedere come ragazzi e ragazze così giovani siano arrivati ad audience di oltre 1 milione e che monetizzano costantemente. Insomma, è un posto competitivo e meritocratico, ma allo stesso tempo fair. Se ti comporti bene e rispetti le regole del gioco, scopri un mondo di opportunità.

Uno sguardo al futuro

Su quali progetti stai lavorando al momento?

In questo periodo, sto lavorando a un contest che vorrei lanciare in previsione della Milan Design Week. Vorrei dare la possibilità ai designer di esporre a Milano, durante la settimana più importante al mondo per il design, praticamente a costo zero.

Quando parlavo di opportunità intendevo proprio questo. Voglio che qualunque designer, in qualunque parte del mondo si trovi, indipendentemente dalle proprie possibilità economiche, possa avere una chance e giocarsela per il suo talento.

Architettura e nuovi trend secondo Patrick Abbattista

Architettura: la tua preferita.

Risponderò con il mio personaggio preferito del momento: Thomas Heatherwick. È un folle, nel senso inteso da Steve Jobs. Ritengo faccia cose pazzesche, sempre oltre i limiti. Tra gli altri, mi viene in mente il ‘The Bund Finance Center di Shanghai, realizzato in collaborazione con Foster + Partners, o il Learning Hub fatto presso la Nanyang Technological University, a Singapore. Anche lo Zeitz Museum of Contemporary Art Africa è un’opera fuori dagli schemi. Mi piace perché ogni cosa che fa è un’espressione della sua personalità. Ebbi anche la fortuna di conoscerlo a un evento a Mumbai qualche anno fa. Strepitoso.

Parliamo di trend. Quali saranno secondo te i trend in tema di design per il 2018?

Ci sono due grandi trend in corso da qualche tempo: la stampa 3D, che ancora non è davvero esplosa, e quello che chiamano Internet delle Cose (IoT – Internet of Things). Il secondo, in modo particolare, guiderà sempre più i designers. Case, prodotti, veicoli, tutti connessi costantemente. Ci sono mondi inesplorati con cui i progettisti dovranno necessariamente confrontarsi. Non ci saranno più solo sedie, ma sedie che raccolgono dati, e via dicendo.

Su Internet, praticamente ogni mese ci sono piccole e grandi rivoluzioni. Ho la sensazione che questa velocità verrà trasferita al design. Prodotti più intelligenti, in continua evoluzione, anche dopo essere stati acquistati. Ciò che guida è l’esperienza dell’utente e, con i dati alla mano, sarà più facile creare una customizzazione costante.

Qual è il tuo pezzo must-have nella storia del design?

Forse lascierò a bocca aperta, ma è il LEGO. Esco dal mondo del design dell’arredo e dei complementi per guardarlo in tutte le sue forme. Per questo, nomino i mattoncini che hanno caratterizzato l’infanzia di milioni di bambini, compresa la mia. Credo sia una delle invenzioni più belle di sempre e a suo modo rivoluzionaria. Intuitivo, dalle sconfinate possibilità creative, modulare, semplice, divertente, utile. E senza tempo. È uno di quei pochi giochi che, ancora oggi, non perdono terreno nonostante l’avvento delle console e dei giochi digitali. Una casa che si rispetti, non può non avere almeno un mattoncino perso sotto il divano!

Premiare il talento

Un’ultima domanda: quale sogno vorresti estrarre dal cassetto e trasformalo in realtà nei prossimi 12 mesi?

Affermare DesignWanted come punto di riferimento per i designer, giovani e meno giovani, attraverso il lancio di due nuovi servizi che, però, non posso ancora svelare. Quello che vorrei è far si che qualunque designer alle prese con il proprio progetto imprenditoriale possa trasformarlo in realtà grazie a noi.

Mi piace vedere le idee che prendono forma, che si concretizzano. DesignWanted è un veicolo, un punto di incontro, una leva. Il talento, però, lo devono mettere i designer.

Che il talento abbia la meglio allora, sempre. Intanto, consultate il sito ufficiale qui e il seguitissimo canale Instagram di DesignWanted!