Gottfried Bohm è considerato uno dei più importanti architetti modernisti e l’ultima personalità della generazione di architetti che ha plasmato la ricostruzione del dopoguerra. Lo stile architettonico di Bohm si basa su edifici scultorei realizzati in cemento, acciaio e vetro diventati icone architettoniche del XX secolo.

La vita di Gottfried Bohm

La formazione

Gottfried Leo Bohm è nato il 23 gennaio 1920 a Offenbach am Main ed è morto il 9 giugno 2021 a Colonia. Figlio dell’architetto, Dominikus Böhm, noto per aver costruito molte chiese in Germania, si è laureato nel 1946 presso l’Università Tecnica di Monaco.

Dal 1947 collaborò con il padre fino alla sua morte nel 1955. Nello stesso periodo, Bohm lavorò anche con la Società per la Ricostruzione di Colonia sotto Rudolf Schwarz. Nel 1951 trascorre sei mesi a New York, dove lavora presso lo studio di Cajetan Baumann. Completò il suo soggiorno negli Stati Uniti con un viaggio di studio attraverso il paese, che gli diede l’opportunità di incontrare architetti che ammirava come Ludwig Mies Van der Rohe ma soprattutto Walter Gropius.

Fondò il proprio studio nel 1959 insieme alla compagna Elisabeth Haggenmüller anch’essa architetto.

Il pensiero

Ha realizzato numerosi edifici in Germania come chiese, musei, teatri, uffici, centri culturali e abitativi. Negli anni ’60 Gottfried Bohm era considerato un architetto espressionista, anche se più recentemente è stato classificato come post-Bauhaus. Lui stesso preferisce definirsi un architetto che crea connessioni tra il vecchio e il nuovo, tra le idee e il mondo fisico, tra un edificio e il suo contesto urbano, e questo si traduce nella scelta della forma, dei materiali e del design delle costruzioni che concepisce.

Chiesa di Maria Regina della Pace – ©seier+seier (Flickr CC BY 2.0)

I materiali

Molti dei suoi progetti furono realizzati in cemento grezzo. Però dal Centro Civico Bergisch Gladbach, iniziò ad utilizzare nuovi materiali come il vetro e l’acciaio, un cambio di direzione nella scelta dei materiali, dovuto all’evoluzione tecnologica. In numerosi progetti è evidente la sua attenzione all’urbanistica, come, ad esempio, nel quartiere attorno al Duomo di Colonia, in Piazza Praga a Berlino, nel perimetro attorno al Castello di Saarbrücken e nel Quartiere Lingotto a Torino.

WDR Arkaden a Colonia terminato nel 1998 – ©jaime.silva (Flickr CC BY-NC-ND 2.0)

Alcune opere di Gottfried Böhm

Chiesa di Maria Regina della Pace

L’odierna chiesa brutalista è stata progettata e costruita tra il 1961 e il 1973 dall’architetto Gottfried Bohm. Sebbene non avesse vinto il primo posto nel concorso, alla fine gli fu commissionata su richiesta personale dell’allora arcivescovo di Colonia, il cardinale Joseph Frings.

Esistono molte interpretazioni riguardo questa chiesa. Per molti la forma esterna che ricorda una tenda simboleggia proprio l’accoglienza di Dio verso i pellegrini. Però, lo stesso Bohm fu riluttante a dare delle interpretazioni alla propria opera. Per lui, l’edificio ha offerto l’opportunità di realizzare una costruzione sospesa in cemento in cui gli elementi della parete e del soffitto si sostengono a vicenda per creare una comunità.

Chiesa di Maria Regina della Pace – ©seier+seier (Flickr CC BY 2.0)

Municipio di Bensberg

Il castello di Bensberg è un complesso di castelli medievali del  XII secolo nel distretto di Bensberg nel Nord Reno-Westfalia. Durante gli anni 1962-1972 fu ampliato per diventare il municipio della città seguendo i progetti dell’architetto Gottfried Bohm.

Alla fine degli anni ’50, a Bensberg ci fu la necessità di avere un nuovo e funzionale edificio del municipio e scelsero come luogo adatto il vecchio castello della città. Il progetto doveva prevedere l’integrazione delle rovine dell’antico castello e il relativo legame tra passato e presente. Per questo motivo venne scelto il progetto di Gottfried Bohm che, non solo seguiva queste linee guida ma cercava anche di allontanarsi dalla monotonia dell’architettura degli anni 60.

La giuria ha visto il progetto di Bohm come una risposta artistica al compito di pianificazione urbana. Il concetto di piazza del mercato è stato enfatizzato insieme ai contrappunti della torre delle scale e del piccolo cortile interno. All’interno, il concetto di corridoi collegati con stanze adiacenti consente un orientamento distintivo, che rende superflua una sala centrale.

Municipio di Bensberg – ©seier+seier (Flickr CC BY 2.0)

Chiesa di St. Ludwig

Per la ricostruzione della chiesa, danneggiata durante la Seconda guerra mondiale, nel 1965 venne bandito un concorso vinto poi da Gottfried Bohm.

L’architetto reputava necessario non modificare la facciata neogotica dato che era molto importanti e caratteristica. Era però impossibile lasciare la facciata e costruire separatamente il resto della chiesa, decise così di usare dimensioni simili alla vecchia chiesa per il nuovo progetto. La chiesa di St. Ludwig si trova su una pianta irregolare lunga 46 m e larga 26 m. All’interno la navata raggiunge un’altezza massima di 25 m e può ospitare 600 persone. L’interno, che si basa sulla pianta dell’edificio precedente, con i suoi muri di cemento grezzo. Per motivi di design e acustica, i soffitti e le singole superfici delle pareti sono separati da una griglia di fori. Angoli e spigoli, nonché uscite e incisioni a forma di cubo emergono dal muro. Pareti e soffitto formano un’unità inseparabile dal design plastico. L’apertura a tenda del soffitto riprende uno dei leitmotiv fondamentali dell’architettura ecclesiastica tedesca degli anni ’60.  Nella sua verticalità, la chiesa si ispira allo spirito dell’alto gotico ricordando una Sainte-Chapelle di Parigi moderna e astratta, in massicce forme concrete.

Il cemento rende la chiesa pesante e seria questa carattaristiche la rende anche affidabile e forte agli occhi del fedele. Il cemento non intonacato del brutalismo non è soltanto il risultato di un’attenzione assoluta alla funzionalità e alla riduzione all’essenziale ma è anche visualizzazione dei valori morali come l’onestà e l’autenticità.

Facciata di St. Ludwig – ©Fjrei (via Wikimedia Commons CC BY-SA 3.0)

Biblioteca comunale di Ulm

È stata fondata nel 1516 ed è una delle più antiche biblioteche pubbliche della Germania. Dal 2004 la biblioteca centrale è ospitata nell’edificio in vetro a forma di piramide progettato da Gottfried Bohm nel centro storico di Ulm.

Nel 1998, la città di Ulm ha indetto un concorso per trovare un progetto per il nuovo edificio della biblioteca. Lo studio di architettura Minkus & Wolf si è classificato al primo posto. Tuttavia, la sua bozza non ha incontrato molta approvazione sia tra i cittadini che sui media. Dopo le proteste pubbliche, la città decise a favore del progetto rivisto di Gottfried Bohm, che originariamente occupava il terzo posto.

L’edificio alto 36 m ospita la biblioteca, compresa la biblioteca per bambini, l’amministrazione, una legatoria, una sala per eventi e una caffetteria su nove piani. Dal secondo piano, l’edificio è concepito come una piramide. Misura di lato 29 m ed ha una superficie di 4.600 m2.

Biblioteca di Ulm – ©Fred Romero (Flickr CC BY 2.0)

Teatro Hans Otto

Gottfried Bohm insieme al figlio Paul Bohm progettarono questo edificio teatrale a cinque piani con tetti a sbalzo a forma di conchiglia. Usarono come materiali predominanti il cemento, il vetro e l’acciaio.

Il foyer superiore e la sala del palcoscenico hanno finestre di vetro che offrono una vista sul fiume Havel fino al parco Babelsberg. La sala può essere completamente oscurata per le rappresentazioni teatrali serali ospitando un massimo di 485 spettatori. L’auditorium può essere abbassato e sollevato in modo flessibile grazie a 50 piattaforme di sollevamento sotto le file del pubblico ed anche il back stage può essere aperto verso l’interno.

Iniziata la costruzione nel 1995, il nuovo teatro Hans Otto è stato ufficialmente inaugurato il 22 settembre 2006.

Teatro nuovo Hans Otto – ©Andreas Levers (Flickr CC BY-NC 2.0)

Maria Giulia Parrinelli

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