Atelier Architecture & Design (AA+D) firma Digital Orchard, una struttura di post-produzione nella Chilterns Area of ​​Outstanding Natural Beauty (ANOB). L’area è nota come il più grande parco naturale d’Europa, costituito da habitat unici di boschi, colline e corsi d’acqua entro 30 miglia da Londra. Il programma ripristinerà l’ecosistema naturale, che è stato compromesso da una cattiva gestione del territorio, e creerà un ambiente di lavoro invidiabile. Grazie a questo progetto, il team di post-produzione del cliente si trasferirà da uno studio seminterrato di Londra alla tranquillità di un antico bosco, migliorando così le prestazioni e il benessere del personale creativo.

Un sito importante tra le Chilterns Area of ​​Outstanding Natural Beauty

Il sito è costituito da una serie di recinti che circoscrivono un antico bosco, mentre nelle vicinanze scorre il fiume Misbourne, uno dei corsi d’acqua coinvolti nella costruzione dei tunnel per la nuova linea ferroviaria ad alta velocità HS2, che collega Londra a Birmingham. Per ottenere l’approvazione del piano urbanistico in questa zona della cintura verde, è fondamentale rimuovere l’ingente attrezzatura utilizzata in precedenza per attività equestri e avviare un processo di recupero ecologico del paesaggio. Il committente intende assumere il ruolo di curatore, con l’obiettivo di ripristinare e valorizzare le caratteristiche naturali e rurali di questa area, promuovendo il recupero di antichi boschi, di prati fioriti e la cura dei frutteti.

Il concept alla base del progetto

Il concept cerca di fondere architettura e paesaggio con le esigenze della post-produzione in modo sostenibile. Questo approccio non solo rafforza la visione del cliente, ma funge anche da catalizzatore per una trasformazione aziendale, integrando l’ambiente naturale con un intervento architettonico che rispecchia i valori e gli obiettivi della progettazione.

L’architettura si ispira a due elementi chiave: la narrazione nel settore della post-produzione e i simboli antichi celtici. La prima influisce sul modo in cui l’edificio interagisce con il paesaggio, creando spazi che riflettono una storia in evoluzione, mentre i simboli celtici si inseriscono per evocare una connessione profonda con la tradizione e la spiritualità della terra. Hanno preso parte al progetto l’ingegnere strutturale e civile Integral Engineering, l’Ingegnere ambientale Skelly & Couch e l’architetto paesaggista McGregor Smith. In questo modo, l’edificio diventa non solo un luogo funzionale, ma anche un ponte tra il passato e il futuro, dove il paesaggio e l’architettura si fondono in un’unica esperienza, migliorando la relazione tra l’ambiente naturale e la funzione dell’edificio. Mentre si dispiega, implica un collegamento tra il processo di realizzazione del film e il paesaggio aperto e sconfinato.

Passato, presente e futuro

L’antico simbolo lemniscata intrecciato rappresenta l’infinito e il flusso di tutte le cose e racconta un mito di guarigione della terra, mentre l’industria della post-produzione del XXI secolo intreccia una storia nella coscienza sociale. Il concetto implica la sfumatura del confine tra architettura e paesaggio, ottenuto creando un chiostro lungo il bordo dell’edificio e formando una curva ampia nella sua forma per abbracciare il cortile.

Invece di modificare il carattere paesaggistico di base dei recinti e della frangia boschiva del sito, lo schema proposto lo valorizzerà e lo migliorerà. Disegnando elementi paesaggistici distintivi dal paesaggio rurale circostante e dall’AONB nel sito. In questa parte delle Chilterns, non è la vista lontana ad essere importante, ma piuttosto l’opportunità di immergersi in habitat distintivi. Il chiostro ammorbidisce il bordo dell’edificio, portando gli abitanti in contatto con il cortile. Corridoi verdi collegano il cortile da un lato con l’antica foresta dall’altro. Gli spazi cellulari bui dei teatri e delle sale di montaggio sono dove si dipanano le storie creative. Questi spazi intensi sono in contrasto con il flusso aperto di spazi attraverso l’edificio e il paesaggio.

Il masterplan, un passo importante per la realizzazione del progetto

Il masterplan crea habitat a tema, come prati di fiori selvatici, margini boschivi, giardini ombrosi, frutteti di mele e ciliegie che penetrano nella planimetria, infondendo il cortile e gli edifici. Il passaggio pedonale vetrato, reso come fosse il porticato di un chiostro, collega gli uffici con spazi per riunioni interni ed esterni. Il rivestimento in larice interagisce con l’ambiente circostante e le schermature scorrevoli in legno forniscono aperture regolabili per la privacy e l’ombra. La struttura esterna dell’edificio è altamente isolata con strategie passive massimizzate per il riscaldamento e la ventilazione. L’acqua piovana viene riciclata per l’irrigazione e la manutenzione delle diverse tane paesaggistiche.

Architettura e paesaggio si rafforzano a vicenda, migliorando l’ecologia naturale del luogo e tirando fuori il suo potenziale come luogo di lavoro creativo. Attraverso architettura, ingegneria e progettazione del paesaggio, questo masterplan crea un edificio in un paesaggio vivente, ricollegando le persone con la natura e la natura con le persone.

Atelier Architecture & Design (AA+D)

AA+D integrano architettura e paesaggio in modo che entrambi gli elementi si rafforzino a vicenda, arricchendo l’ecologia e sbloccando il potenziale umano di un luogo. Ristabiliscono il legame tra individui e natura, favorendo una relazione reciproca. Facilitano la creazione di edifici all’interno di paesaggi che fungono da ambienti nutrienti per le persone e il terreno circostante. Nell’attuale era digitale frenetica, in cui i legami con se stessi e con l’ambiente si logorano facilmente, AA+D collabora con i clienti per curare spazi che ringiovaniscano e ispirino, sia in contesti urbani che rurali.

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