TESTO DI MARGHERITA DALLAI / FOTO DI ADRIANO BRUSAFERRI

I soffitti dipinti a cassettoni, gli infissi, i colori, fanno parte di una tradizione che Angelica Frescobaldi ha voluto mantenere nella sua casa di Brera

Le case hanno un’anima che con l’età assume la patina del tempo, formata dalle stratificarsi di affetti, emozioni, passioni, presenze ed energie sottili. Più la dimora è antica, e più, in qualche modo, rassicura (o qualche volta inquieta), quasi che il passaggio delle generazioni precedenti conforti il teatro della vita. Per Angelica Frescobaldi, interior decorator, le case sono come le belle donne; invecchiando il loro fascino, dal quale traspare la loro storia di vita vissuta, si arricchisce in intensità. Chi decida, con un colpo di spugna, come un lifting audace o una “ristrutturazione selvaggia”, di cancellarne il passato, ne toglie, inesorabilmente, la memoria. E anche lo charme. Qualche tocco leggero, interventi delicati, di manutenzione, sono invece necessari e auspicabili a patto che non stravolgano i connotati.
La casa milanese di Angelica ha vent’anni e non li dimostra. Confortevole, accogliente e funzionale, ha accompagnato l’inizio del suo lavoro e la crescita dei suoi figli. “Mostra i segni del tempo ma ha un trascorso che la rende viva e per chi continua ad abitarci continua a pulsare e a mandare emozioni”, racconta. “All’inizio abitavo con mio marito al primo piano dell’edificio, nelle stanze che adesso ospitano la bottega del mio laboratorio. I solai del palazzo seicentesco, che si affacciavano sui tetti e sulla bella chiesa del Carmine, erano un vero incanto. Quando la famiglia si è allargata li ho ristrutturati, togliendo i controsoffitti e inventando nuovi volumi”. Nella ristrutturazione Angelica ha voluto dare una nuova anima agli spazi prendendo a modello gli antichi palazzi del quartiere. I soffitti dipinti a cassettoni, gli infissi, i colori, (come il giallo Milano), appartengono alla tradizione settecentesca della vecchia Brera. Il ballatoio dalla ringhiera bassa, corre lungo tutta la casa e ha una funzione sia estetica sia funzionale.
Serve a rompere un’altezza eccessiva dei soffitti, a stupire (“È un trompe-l’oeil architettonico che falsa le proporzioni della casa”, spiega) permette di raggiungere la dispensa sopra la cucina, l’armadio sopra la camera da letto, la parte alta della biblioteca. Tutto, nella casa, è stato disegnato su misura ed eseguito da maestranze artigianali che Angelica sempre utilizza nei suoi progetti di lavoro: “Ho imparato molto da loro: sono un patrimonio italiano unico e irrepetibile, non sufficientemente protetto e valorizzato, così come le meravigliose bellezze di questo Paese”.

ANTENNE

Artigiani e artisti

La casa di Milano ha richiesto creatività e soluzioni ad hoc. Molti artigiani hanno prestato la loro opera. “È una meraviglia lavorare con maestranze che portano avanti tradizioni antiche, molte delle quali affondano le radici nella nostra Età d’Oro, il Rinascimento. Mi sono divertita lavorando al progetto milanese, mi sono concessa degli eccessi e tolta qualche sfizio”. I soffitti a cassettone in legno sono stati decorati dai ragazzi di San Patrignano che hanno dipinto il motivo sulla carta (arredisanpatrignano.it). Le stoffe provengono dai viaggi di Angelica, da antiquari e da editori tessili raffinati. Fra questi Etro (etro.com), Lelièvre (lelievre.eu), famoso per i suoi velluti goffrati, Bernard Thorp (bernardthorp.co.uk), blasonata casa inglese che produce stoffe tessute  a mano. Per le carte da parati, Angelica segnala De Gournay (degournay.com/lang/it), azienda che impiega abili artigiani-artisti e offre, nelle sue collezioni, splendidi papier-peint di seta dipinti a mano.

La cipolla pendula

Angelica ama disegnare le lampade, da terra, da sospensione, da tavolo e ha una particolare cura nella scelta delle stoffe che le rivestono. Fra le più interessanti della sua collezione c’è sicuramente la “cipolla pendula”, a sospensione così soprannominata per via della sua forma. La lampada ha un telaio di ferro ricoperto di stoffa chiara con i profili in rosso. La “cipolla” è un motivo ornamentale che viene dal mondo islamico turco a cui l’interior decorator si è ispirata. Sono adatte ai corridoi, ai bagni e agli ingressi; Angelica ama usarle “a ripetizione”, mettendone in fila più di una, come si vedono nelle chiese bizantine, per il piacevole effetto decorativo che regalano.

Una bottega creativa

Angelica è una elegante signora dai lunghi capelli biondi che da più di vent’anni si occupa di arredi e decorazioni. Il suo stile porta il segno della sua storia. Fiorentina, appartenente a una delle famiglie più antiche della città, è cresciuta fra le mura medievali del Palazzo di famiglia in via Santo Spirito e la campagna di Camperiti, dal fascino antico, severa e intonsa. Se il Medioevo è fra i suoi periodi artistici favoriti, a Firenze, dove è cresciuta, ha respirato i capolavori del Rinascimento. I viaggi, l’amore per l’arte asiatica come la lunga permanenza a Londra dove vive con la famiglia, le hanno regalato nuovi stimoli. Il suo stile, classico e contemporaneo, risente delle sue radici. Il cuore della sua attività rimane il centro di Brera dove nella bottega laboratorio regnano incontrastate Corinna e Marion, le colonne del suo staff. La casa milanese, che la accoglie nelle sue trasferte italiane, è ancora un approdo amato. Angelica Frescobaldi, [email protected]