Fiano – bianco campano fruttato con note di miele

Il Fiano è un vitigno che deriva il nome dalla locuzione latina Vitis Apiana, a cui vengono attribuiti 2 possibili significati: il riferimento alla città greca di Apia (di cui sarebbe originario) e l’attrazione delle api per le sue uve zuccherine.

Viene coltivato e portato a vinificazione in Campania – province di Avellino e Benevento – e ha tradizioni molto antiche, con riferimenti scritti risalenti all’epoca romana.

Il vino è bianco, raffinato, principalmente fermo, secco e ben strutturato; possiede una discreta versatilità, che consente – dopo l’affinamento in acciaio – invecchiamenti in bottiglia fino a 4 anni. Esistono anche le versioni spumante e passito.

Le caratteristiche

Il Fiano secco mostra un colore giallo paglierino brillante – con riflessi dorati – meno carico negli spumantati e, per converso, più opaco nei passiti.

All’olfatto, regala profumi fruttati freschi e secchi (ananas, mela verde, mandorla amara, noce, pesca e pera) e floreali (acacia), con sottili note di miele e di spezie.

All’assaggio, rivela un gusto caldo, morbido e piacevolmente acido, che racchiude altri riferimenti alle noci e alle mandorle.

Il servizio

La bottiglia di Fiano secco va stappata almeno mezz’ora prima della degustazione e il vino va versato in un calice di media grandezza, per diffondere al meglio il profumo. Il passito richiede calici a stelo lungo e lo spumante i classici flûte.

La temperatura di consumo consigliata dai produttori si colloca, per i secchi, attorno ai 12° Celsius, i passiti vanno portati a 10° e gli spumanti a 2-3° in meno.

Gli abbinamenti

I migliori accostamenti enogastronomici del Fiano secco sono i risotti, i piatti di pesce (anche elaborati), i crostacei e i frutti di mare, le carni miste, le salse, le verdure e i formaggi freschi o insaporiti con le erbe.

È un discreto vino da antipasto e gli spumanti e i passiti s’abbinano bene anche alla piccola pasticceria.

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