Un collezione di oltre ventimila pezzi

Colori forti e ricchi, tratti decisi e tanta, tanta joie de vivre: per la prima volta in Italia, l’Art Nouveau sbarca in Italia, a Treviso, con la mostra “Belle Epoque. Gli illustri persuasioni”.

Con oltre venticinquemila esposizioni, un viaggio di suggestioni alla scoperta della cultura, della società e dei costumi dell’età dell’oro della cartellonistica pubblicitaria esposta al Museo Salce, inaugurato tra l’altro, proprio in occasione della mostra.

L’Italia può vantare di avercela fatta, ancora una volta, grazie alle sue bellezze culturali e ai patrimoni artistici: il Museo Salce di Treviso è il più importante al mondo dopo il Museé des arts décoratives di Parigi per la vasta collezione di grafica pubblicitaria in tutte le sue sfaccettature, dai cartelloni alle locandine passando dalla serigrafia e dalle illustrazioni.

Sono tre gli appuntamenti fino al 2018 che suddividono l’immenso patrimonio artistico di Treviso: il primo, inaugurato il 27 maggio e aperto fino 24 settembre, mette in mostra la Belle Epoque, seguono una dedicata interamente al mondo della grafica pubblicitaria abbracciato dalle Due Guerre Mondiali, per poi approdare nel “Dal secondo dopoguerra al 1962” attiva dal 27 ottobre. In totale le opere esposte della collezione Nando Salce saranno circa trecento.

Ma l’attività culturale non finisce qua perché è molto l’interesse intorno a questa nuova realtà museale donata al ministero dei Beni Culturali:

“La Collezione Salce è già impegnata in un progetto finanziato dall’Unione Europea per la conservazione delle opere realizzate tra fine ‘800 e gli anni ’40 del Novecento con l’ausilio delle nanotecnologie. Il nostro Museo e il parigino Musée de la Publicité (oggi Museé des arts décoratives) sono i più importanti in Europa e dalla loro collaborazione possono sortire progetti di rilievo comunitario”. spiega la direttrice Marta Mazza “Non nascondo l’obiettivo ambizioso ma possibile di arrivare alla messa in rete di tutte le collezioni pubbliche dei Paesi europei, in modo da poter offrire agli esperti ma anche al grande pubblico, la possibilità di indagare la storia europea attraverso l’originale visuale dei manifesti pubblicitari”.

Un progetto senz’altro ambizioso ma che vuole comunicare forte e chiaro la volontà di investire le proprie risorse artistiche in un progetto di grande spessore culturale.

Via – Repubblica.it

Per immagini – Studio Esseci