Transition State: uno sguardo al potere sotto la lente dell’arte

Arriva a Milano Transition State, la più ampia esposizione del grande artista Mounir Fatmi a cura di Silvia Cirelli.

Si aprirà il 26 Ottobre – concludendosi il 7 Gennaio – questa intensa personale alla galleria Officine dell’Immagine, che nell’occasione inaugura la nuova sede di via Vittadini 11.

Transition State: chi è Mounir Fatmi?

Nato a Tangeri, in Marocco, Fatmi è un artista noto a livello internazionale per il suo approccio poliedrico e incisivo. È protagonista dell’attuale edizione della Biennale di Venezia con ben due partecipazioni: una al Padiglione Tunisino all’interno della mostra The Absence of Paths, e una al NSK State Pavillion.

Lunga e prestigiosa è la sua carriera, che annovera presenze importanti in musei quali il Brooklyn Museum, il Mori Art Museum di Tokyo, il Centre Georges Pompidou, il Victoria & Albert Museum e il MAXXI di Roma. E non solo: i suoi lavori sono ospitati in grandi collezioni pubbliche, come quella della Fondation Louis Vuitton pour la création di Parigi. Ma anche nelle collezioni dello Stedelijk Museum di Amsterdam, o il Mathaf, Arab Museum of Modern Art di Doha.

Una riflessione sulla realtà immaginifica: è Transition State

A guidare l’arte di Fatmi sono temi di grande attualità come la violenza, la società interrazziale, il potere, la religione e la fede, tutti sviscerati attraverso diversi linguaggi stilistici. Ed è a questa lucida trasversalità che si ispira la mostra milanese, che ripercorre il percorso di ibridazione culturale dell’artista marocchino.

L’inaugurazione della mostra è prevista per il 26 Ottobre alle ore 19.00: segna la data, perché si terrà un’interessante performance. L’installazione Constructing Illusions sarà, infatti, in grado di coinvolgere gli spettatori sul tema del binomio indissolubile tra immaginazione e realtà.

Un appuntamento imperdibile per esplorare i nuovi territori dell’arte.