Proroga della mostra di orologi a Firenze

C’è ancora tempo, fino al 5 marzo 2017 per i più “ritardari”, per visitare la mostra Tempo Reale e tempo della realtà, a Palazzo Pitti a Firenze, che ospita una collezione di orologi, considerati oggi dei veri e propri oggetti d’arte.

Si tratta di circa sessanta orologi selezionati da un patrimonio totale di oltre 200 esemplari, la maggior parte storicamente legati al Palazzo oppure acquisiti in seguito a donazioni per le collezioni museali, selezionati in base alla forma e destinazione d’uso ed ambientati in una suggestiva scenografia di arredi e dipinti.

La monumentale figura marmorea di Kronos di Gherardo Silvani ci accoglie nel cortile del Palazzo, per indicarci  il percorso espositivo, per scoprire le molteplici forme del il tempo nelle varie epoche in cui la Reggia fiorentina fu residenza di tre diverse dinastie: medicea, lorenese e sabauda.

Gli orologi, sono stati nel passato dei testimoni silenziosi dello scorrere degli eventi, elementi di arredo essenziali per regolare i ritmi della vita a corte, oltre che simboli di prestigio per chi li possedeva.

Grazie  a questo strumento, è stata possibile la liaison tra scienza e l’arte. Un oggetto dunque dalla doppia anima: da una parte l’orologio vero e proprio, costituito da meccanismi sempre più sofisticati e complessi, dall’altra la cassa che, oltre a proteggere il contenuto, si è trasformata in vero oggetto d’arte, con un proprio valore autonomo.

Il quadrante diventa il vero protagonista

Ogni pezzo di questa meravigliosa collezione ci mostra quanto fosse importante dare al tempo una materializzazione simbolica. Il quadrante diventa così il centro di una composizione che circonda il perpetuo girare delle lancette; le principali fonti di ispirazione per gli artigiani che decoravano questi manufatti sono state le divinità mitologiche, personificazione di idee astratte legate allo scorrere delle ore, ma anche animali dal significato metaforico, come nell’esemplare di orologio da mensola allocato sul dorso di un elefante, simbolo di pazienza e longevità.

Nascono gli orologi musicali

Il percorso della mostra vi farà approdare alla sezione dedicata al rapporto fra tempo e musica, dove si può comprendere come sia stata importante l’applicazione di congegni sonori al meccanismo dell’orologio, in modo da farlo suonare allo scoccare di ogni ora. Ne è un esempio perfetto  l’Orchestrion esposto nella Sala della Musica, congegno in grado di suonare come un’orchestra, regolato dall’orologio a lira posto sulla sua sommità.

Oggetto funzionale, ma allo stesso tempo ornamento prezioso, l’orologio da indossare è diventato nel tempo un accessorio che ancora oggi si trasforma di pari passo con il cambiamento sociale in atto già dalla fine del XIX secolo e che giunge alla sua metamorfosi definitiva con l’orologio da polso, così fondamentale per i nuovi, frenetici ritmi della vita nell’epoca moderna.

Il tempo Reale, tradotto nelle forme dei preziosi orologi delle Collezioni Granducali e Reali di Palazzo Pitti, si conclude simbolicamente con l’opera di Piero Bernardini La partenza del Granduca Leopoldo II da Firenze nel 1859, momento in cui le sorti della Toscana e dell’intera penisola viravano verso la realizzazione dell’unità nazionale.

La mostra a cura, come il catalogo edito da Sillabe, di Enrico Colle e Simonella Condemi, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi e Firenze Musei.

Info utili:

Martedì – Domenica ore  8.15 – 18.50; la biglietteria chiude alle 18.05

Piazza de’ Pitti, 1 – Firenze

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