Una semplice fotografia oltre ad essere un ricordo può suscitare sensazioni ed emozioni indescrivibili.
Steve McCurry insieme ai suoi 30 anni di fotografia di emozioni ne ha trasmesse molte, basta pensare ad una delle sue foto più famose, la ragazza afgana, che si è guadagnata la copertina sul National Geographic.
McCurry con la sua maestria nell’uso del colore e la sua tecnica perfetta ha sempre messo al centro delle sue foto l’elemento umano, l’empatia e l’umanità per far in modo che le sue immagini lasciassero un segno indelebile alle persone che le osservano.
Le sue mostre ed i suoi libri hanno girato il mondo guadagnandosi svariati premi e nomine come quella di Cavaliere dell’ordine delle arti e delle lettere datogli dal ministro della cultura francese.
Una delle ultime mostre del fotografo è al Palazzo delle Arti di Napoli, un palazzo settecentesco in via dei Mille; si concluderà domenica 12 dicembre e offre una retrospettiva generale di tutte le fotografie più famose e lavori meno recenti ancora non pubblicati nei suoi ultimi libri, evidenziando soprattutto il suo impegno “senza confini” e raccontando tramite le sue fotografie il tema, trattato dal fotografo dagli anni 70 ad oggi, della sofferenza che la guerra provoca alle popolazioni.
La mostra si apre con delle foto inedite in bianco e nero scattate tra il 1979 e il 1980 nella prima “missione” di McCurry in Afghanistan. Tali fotografie raccontano tutta la sofferenza, la pressione e i conflitti che le persone hanno dovuto affrontare; costrette ad abbandonare la propria terra per fuggire in luoghi più sicuri.