Calendula – ornamento e fonte di benefici

La Calendula è una pianta erbacea e perenne, appartenente alla famiglia delle Asteracee e originaria delle zone costiere del Mediterraneo e dell’Asia Minore.

Il suo nome deriva dal termine latino “calendae”, legato al primo giorno mensile del calendario romano, perché, nei climi temperati, può fiorire un po’ in tutti i mesi.

I botanici la definiscono Calendula Officinalis, appellativo che rimanda ai suoi utilizzi in naturopatia, sia in chiave fitoterapica che omeopatica. Ha anche un nome comune: fiorrancio”, che allude ai suoi cromatismi.

Viene coltivata in giardino, per l’effetto ornamentale e le sue qualità alimentari; i fiori, nei giusti dosaggi, sono ottimi ingredienti per la composizione di vivaci insalate.

I suoi fusti possono raggiungere un’altezza massima oscillante tra 30 e i 50 centimetri d’altezza (rimangono attorno ai 25 nelle coltivazioni domestiche).

Caratteristiche

Le foglie della Calendula sono verdi, hanno una forma allungata e pagine dal profilo dentellato; crescono, in posizioni alterne, ai rami del fusto e, per sfregamento, liberano un piacevole aroma.

I fiori, simili a grandi Margherite, fanno la loro comparsa in primavera e perdurano sino a estate avanzata. Vestono colori intensi e luminosi – giallo o arancio, con sfumature intermedie – e hanno corolle dai molti petali.

Proprietà officinali

La Calendula contiene diverse sostenze utilizzate in erboristeria. Le sue parti vengono trattate in vari modi: per ottenere una tintura madre, come macerati glicerici o in forma d’olio essenziale.

I preparati hanno qualità antinfiammatorie e antispasmodiche – per i tessuti interni – o cicatrizzanti e lenitive – per le irritazioni e le ulcerazioni del palato e del derma.

Come sempre, è d’uopo il consiglio di un esperto, prima dell’assunzione dei prodotti, benché le controindicazioni siano davvero poche.

Collocazione e cure

La Calendula  ama l’esposizione solare e gli ambienti arieggiati ed è praticamente impossibile crescerla in un ambiente chiuso; sarà opportuno preferire il giardino o, se si opta per l’invaso, puntare su un terrazzo o una veranda.

Il suo habitat naturale è un composto di terriccio fertile e fresco, morbido e ben drenato, possibilmente addizionato di compost di foglie.

È una pianta che resiste anche alle basse temperature, ma il freddo può rallentarne e depotenziarne la fioritura. Durante le stagioni calde, va annaffiata con regolarità, cercando di evitare i ristagni idrici, pericolosi per le radici.

Non richiede potature particolari ma qualche cimatura – utile a moltiplicare i rami e i boccioli – ed è bene eliminare i fiori avvizziti.

Il suo sviluppo può essere coadiuvato dal conferimento primaverile di concime liquido, mixato all’acqua d’irrigazione.

Le immagini della cover e della galleria sono state tratte dalla piattaforma free Pixabay.