Non sempre le stazioni abbandonate della metro sono luoghi da evitare perchè isolati e pericolosi. A volte basta un’idea, un’ispirazione, e tutto cambia. Cambia il loro aspetto, cambia la percezione della gente rispetto ad esse. È quello che è successo in Francia, nella sua modernissima e originalissima capitale.

Recuperare le stazioni abbandonate della metro: una vision per Parigi

La grande lezione è data da Parigi e, in particolare, dallo studio OXO Associates, che ha proposto una visione completamente rinnovata delle stazioni abbandonate della metro cittadina.

Programma politico…o qualcosa di più?

Ad ingaggiare i progettisti è stata Nathalie Kosciusko-Morizet, candidato sindaco del partito politico di centrodestra dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, che ha inserito, nel suo programma elettorale, il recupero dei luoghi dimenticati della Parigi sotterranea.

Un progetto per il futuro

OXO Associates, almeno nei suoi render, ha fatto rivivere idealmente le stazioni abbandonate della metro, trasformandole in piscine, ristoranti, musei, teatri o giardini.

Il progetto interesserebbe 16 stazioni, molte delle quali chiuse nel periodo tra il 1930 e il 1970. Alcune di esse sono state messe sotto chiave quando erano ancora nuove, addirittura inutilizzate. Altre, invece, hanno visto la luce solo come set temporanei di campagne pubblicitarie o di pellicole cinematografiche.

Le nuove opportunità della Parigi sotterranea

Per questi luoghi, nascosti a metri e metri sotto terra, si profila, adesso, l’opportunità di tornare a splendere, proprio come doveva probabilmente prevedere il progetto che ha portato alla loro realizzazione.

A ciò si aggiunge anche la possibilità di arricchire quartieri della città a cui mancano determinati servizi, fondamentali per il benessere dei cittadini che li vivono.

Il progetto, attualmente, si limita a essere un’idea, una visione di un programma politico che vuole far splendere la luce lì dove quella del sole non arriverà mai, ma quella di una nuova vita può brillare con vivacità e forza.

Foto OXO Associates