Orto Botanico di Urbino: un’opera d’arte naturale

Orto Botanico di Urbino, lo conosci? Una delizia senza pari!

Quando all’inizio dell’Ottocento arrivò all’Università il prof. Giovanni De Brignoli di Brunhoff per l’insegnamento di Agraria e Botanica, si arrivò alla fondazione dell’Orto Botanico come strumento didattico per gli insegnamenti.

Il prestigioso Orto botanico è suddiviso in tre terrazzamenti inclinati lungo il fianco del colle dove sorge la città di Urbino.

Primo terrazzamento

Il primo terrazzamento ha un nome specifico: Hortus simplicium.

Questa zona è stata ristrutturata nei primi del Novecento. È stata abbellita, nella zona centrale, da una piccola vasca con alcune specie acquatiche tra cui: Nymphaea alba L.,Menta acquatica L., Myriophyllum verticillatum L., Eichhornia crassipes Solms.

Da qui si può ammirare l‘imponente scalinata a tre rampe che porta all’ingresso principale e la serra realizzata nel 1813 dal De Brignoli. Qui dentro si trovano tutte le piante che non reggono il freddo invernale.

Questo spazio è utilizzato per la coltivazione e lo studio delle piante medicinali, disposte in 13 aiuole con bordura in bosso.

Questo è il giardino dei semplici, da cui si diparte il secondo terrazzamento.

Attraverso alcuni gradini, affiancati da due piccole vasche, si raggiunge infatti il secondo ripiano.

Secondo terrazzamento

La zona è suddivisa in aiuole rettangolari che delimitano tanti  piccoli sentieri.

Le ultime aiuole poste in vicinanza dell’edificio del convento di San Francesco ospitano le deliziose felci.

Terzo terrazzamento

Da qui altri quattro gradini conducono nell’ultimo ripiano del giardino, che presenta la stessa struttura del secondo. Qui ci sono specie appartenenti alla famiglie delle Araliaceae, Euphorbiaceae, Leguminosae, Labiatae, e molte altre.

Questo ripiano termina con il muro di cinta nel quale, in estate, viene collocata una ricca collezione di piante grasse.

Attualmente l’Orto botanico continua a svolgere la sua attività universitaria, ma è anche un laboratorio aperto per divulgare le tematiche naturalistiche. Dal periodo primaverile fino al tardo autunno è aperto per visite sia autonome che guidate: è l’occasione giusta per visitarlo!