A Collemaggio l’orto botanico dal Duecento

L’Aquila cela un orto botanico di grande bellezza: è quello di Collemaggio, sistemato alla periferia della città in prossimità dell’omonima Basilica, risalente al 1288.

In origine, infatti, l’orto era utilizzato dai frati celestiniani, per poi passare alla proprietà della Facoltà di Scienze Matematiche, Chimiche, Fisiche e Naturali dell’Università a metà Novecento.

Collemaggio: un orto ad altezza atipica con più di 600 piante

Sorge a più di 700 metri di altezza e si estende per una superficie pianeggiante e pendente di sei ettari, organizzato in settori che corrispondono a particolari habitat abruzzesi.

Qui sono presenti ben 645 specie, tra quelle coltivate e quelle spontanee: di queste 165 sono aliene e 480 sono autoctone.

Tra le specie endemiche si segnalano il fiordaliso d’Abruzzo, il giaggiolo della Marsica, l’aubrezia di Colonna e la sassifraga porosa. Invece tra le piante mediterranee spuntano il corbezzolo, lo stramonio, il tiglio, il cerro. Non mancano anche varietà diverse di arbusti, come il sambuco, il corniolo, l’avellano e il biancospino.

Come un vero orto botanico che si rispetti, numerose sono anche le piante erbacee officinali, come il verbaschi, l’altea e lo zafferano.

Tra le parti più interessanti dell’orto si segnalano: i prati steppici e garriga, il giardino acquatico e il romanticissimo giardino delle farfalle.

L’orto è attualmente gestito dal Settore politiche ambientali e sviluppo territoriale della Provincia dell’Aquila, in qualità di “orto di interesse regionale” ai sensi della legge regionale numero 35/1997. È anche per questo motivo che all’interno sono stati inseriti dei percorsi per non vedenti e delle aiuole didattiche, che mettono in evidenza tutte le caratteristiche morfologiche delle piante.

Perché una passeggiata nel verde può anche essere l’occasione per imparare qualcosa di nuovo.