Maria Lai – La Stazione dell’Arte

Il Museo “Stazione dell’Arte” si trova a Ulassai, nella regione sarda dell’Ogliastra, in provincia di Nuoro. È un suggestivo mix di edifici con sale espositive e percorsi di opere a cielo aperto, dedicato a un’importante artista – figlia di quella terra: Maria Lai.

I caseggiati nascono da una riuscita operazione di rigenerazione strutturale della vecchia stazione ferroviaria, posizionata in prossimità del centro abitato.

Le opere della sezione open rieccheggiano con forza la cultura del territorio e – pur posizionate su un percorso tematico – sono perfettamente integrate con il paesaggio circostante.

La linfa emozionale del Museo sono le 150 opere realizzate dall’artista e donate alla Fondazione che lo gestisce. Si tratta di dipinti, tele e libri cuciti, sculture, installazioni multi-materiche, ceramiche e terrecotte …. tutte tappe di un lungo percorso creativo.

Cultura e aggregazione

La Stazione dell’Arte non è solo un’esposizione statica – pur importante – della produzione di Maria Lai; è uno spazio sempre aperto al cuore pulsante dell’arte viva; si organizzano eventi, seminari, laboratori e contest di confronto con altri creativi.

Il mood è quello di un centro culturale e di aggregazione; trovano ospitalità anche discipline come la fotografia, la musica, il teatro e la scrittura creativa, sempre sul fil rouge della creatività contemporanea.

La struttura dispone anche di un bookshop, di una ricca biblioteca specialistica sull’arte e del servizio di visita guidata.

L’artista

Maria Lai nasce a Ulassai – nel 1919 – e, dopo aver assorbito le tradizioni e lo spirito della sua terra, parte per un lungo percorso formativo, che la porta fuori dalla Sardegna, per condurla prima a Roma – dove frequenta il Liceo Artistico – e, successivamente, all’Accademia di Belle Arti di Venezia.

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, torna nell’isola, dove rimane sino al 1954. In quell’anno, riparte per Roma e, dopo qualche tempo, tiene la sua prima mostra personale, viatico all’apertura di uno studio d’arte.

Prende contatti preziosi e la sua produzione conosce intense trasformazioni; cambiano i materiali, appaiono il metallo, i fili e i telai e i momenti di confronto artistico guardano anche alla letteratura.

Nel 1978, approda alla Biennale di Venezia e, in quel periodo, nascono le sue “installazioni effimere”, accompagnate da performance teatrali e oggetti cuciti. Conosce, tra gli altri, Bruno Munari, il famoso artista, scrittore e designer.

Nel 2011, le viene assegnato il Premio Camera dei Deputati e la sua opera “Orme di Leggi” viene collocata al Parlamento. Muore in Sardegna – nel 2013 – e, ora, riposa nel cimitero di Ulassai.

Per i credits, le immagini della cover e della galleria sono tratte dal sito internet del Museo; vi consigliamo di visitarlo per altre suggestioni e approfondimenti.