Il giovane studio milanese di Russi e Sylos Labini ha vinto il concorso di idee bandito a giugno da Liuni – per conto dell’immobiliare Alinvest – per via Stephenson.

Ha vinto dunque un’architettura-landmark, in cui gli spazi degli uffici si aprono al quartiere mescolandosi con lo spazio pubblico, che ridoni alla periferia milanese quella qualità architettonica di cui non deve privarsi.

Il progetto di questa architettura direzionale è a basso impatto ambientale è stata scelta dalla giuria presieduta dall’architetto Mario Cucinella e da Leopoldo Freyrie, l’ex presidente del Consiglio nazionale degli Architetti.

L’edificio dell’area Stephenson, nella periferia nord di Milano, concepito da Laboratorio Permanente, si pone in una zona al centro di grandi infrastrutture stradali e ferroviarie, e non ha ancora un’identità.

Come spiegano i due progettisti:

«In un contesto caratterizzato dalla sporadica presenza di edifici verticali la scelta di un volume orizzontale concede all’architettura una maggiore visibilità, rendendo l’edificio riconoscibile e attribuendogli un forte carattere identitario».

Una piazza alberata, un gioco di terrazze esterne, un parallelepipedo alberato sono solo alcuni degli elementi che ravviveranno l’area. E noi non vediamo l’ora di vederli dal vivo.