La Fiber Art è la “corrente creativa ” che riconduce a sé tutte quelle opere che utilizzano intrecci e tessiture di fili, fibre vegentali di cellulosa o sintetiche o filamenti metallici per costruire, nello spazio, opere artistiche originali.

Le origini delle attività di filatura e tessitura, com’è noto, sono antichissime e la creatività, disgiunta dalla funzionalità, è apparsa molte volte nella storia.

Di fatto, l’indagine sulle possibilità espressive dei “fiber-materiali” ha cominciato a lasciare l’artigianato d’eccellenza per autodefinirsi arte solo nel secolo scorso.

Fiber Art italiana

In Italia, il precursore più noto della Fiber Art è stato sicuramente Fortunato Depero; pittore, scultore, designer  e rappresentante del futurismo di seconda generazione. Depero, negli anni ’30, tesseva, con la moglie, i supporti necessari alla realizzazione di  arazzi e grandi sculture per intrecci.

Negli anni ’50 e ’60, la ricerca e la costruzione di fibre e tessuti è diventata parte del lavoro degli artisti, che non delegavano più il reperimento dei materiali, per sperimentare possibilità variegate e alternative.

Nelle epoche precedenti, erano artigiani anonimi a costruire le superfici o gli intrecci e gli artisti si limitavano ad assemblarli e dipingerli.

Nel 2015, il Museo Nazionale delle Arti e delle Tradizioni Popolari di Roma ha allestito un’importante mostra sulla Fiber Art, riunendo i lavori di decine di artisti contemporanei e sfruttato i suoi grandi spazi per ospitare arredi e costrutti di fili intrecciati multi-cromatici (lane, fibre sintetiche, cotone, feltro).

Tra gli autori coinvolti, erano presenti, solo per fare qualche nome, Enrico Accatino – creatore di arazzi, Simona Paladino – con le sue stratigrafie e Paola Besana – con le sue astrazioni in lana e metallo. Con loro, sono intervenuti artisti importanti come Lydia Predominato e Mimmo Totaro.

Le opere di Fiber Art, al termine dell’assemblaggio e dell’installazione, raggiungono, a volte, altezze e volumi considerevoli, come robuste ragnatele multicolori che avvolgono lo spazio e disegnano il pensiero sull’aria.

Per concludere, vi segnaliamo una galleria milanese, FiberArtAnd, nata nel 2008 a Milano, proprio con la finalità di farsi vetrina per artisti che usano, in primis, materiali elastici e fibre.

Le imagini della cover e della galleria sono state scelte nel novero classificato “riutilizzabile” da Google.