Kazuo Shinohara per Shuntaro Tanikawa

É il 1974 quando l’architetto giapponese Kazuo Shinohara, classe 1925, progetta la casa di legno del poeta Shuntaro Tanikawa sulle pedici boscose del Monte Asama, vicino a Karuizawa, in Giappone.

La casa, nella semplicità di forme e materiali, consiste in un grande tetto a doppia falda che si appoggia delicatamente su un unico spazio rettangolare di centoquaranta metri quadrati secondo la linea di pendenza del terreno. Dal punto più basso a quello più alto della casa, il dislivello è circa due metri.

Shinohara riprende la struttura architettonica tradizionale dell’edilizia giapponese ma la reinterpreta in chiave contemporanea: infatti nel suo progetto non c’è più la distinzione netta tra il genkan, l’ingresso dove vengono riposte le scarpe, e il resto della casa, ma, un unico salone aperto senza pavimentazione con il terreno naturale a vista, diventa il fulcro dell’abitazione del poeta e fonte di ispirazione per i suoi progetti. Due pareti vetrate consentono di far penetrare la luce in tutta la casa.

L’ingresso asimmetrico e ribassato conduce agli spazi residenziali tradizionali, la zona giorno e la zona notte, disposti su tre livelli sfalsati secondo la pendenza del terreno, due soppalchi e un sottotetto.

Dopo quasi cinquant’anni è ancora valida la “lezione di casa Tanikawa”, di quanto sia importante il linguaggio dell’architettura che, oltre a definire regole e codici, deve sapere raccontare una storia e interpretare un sogno.

Via – Artwork