John Ruskin torna a Venezia

Tra gli amanti indefessi di Venezia c’è stato John Ruskin, il grande pittore-poeta londinese che ora torna nella città lagunare per una mostra a lui dedicata. Si chiama Le pietre di Venezia, come l’omonima opera in tre volumi del 1851-3, ed è ospitata a Palazzo Ducale, nella splendida cornice dell’Appartamento del Doge, fino al 10 giugno questa interessante retrospettiva.

Il mito di Venezia inizia qui

Per la prima volta in Italia, infatti, si fa luce sull’artista con un evento dai contorni internazionali. Fu lui a intessere il mito di Venezia, celebrandone la bellezza sì fragile e decadente, eppure eterna. Lo fece attraverso descrizioni minute di un’architettura tutta peculiare, di una fragilità quasi corroborante. Tra i suoi studi più proficui, c’è proprio quello su Palazzo Ducale, esplorato su platinotipici e acquarelli, calchi in gesso e rilievi architettonici.

Il legame con la città fu coltivato nell’arco di una vita intera, scandita in tappe di undici viaggi trae il 1835 e il 1888. A questo periodo risalgono infatti gli studi più famosi: Scorci della laguna, Tramonti, Studi dai grandi pittori veneziani. Carpaccio, Veronese, Tintoretto.

La sua visione interdisciplinare è organizzata dalla curatela di Anna Ottani Cavina, in una mostra fortemente voluta da Gabriella Belli. D’altronde, la mostra non fa altro che tentare di rendere al pubblico il suo “instancabile tentativo di comprendere il mondo”.

Le infinite dichiarazioni d’amore alla città lagunare

Importante in questo senso fu il sodalizio con Turner, il pittore della luce che colse la natura della città lagunare vista attraverso gli occhi di Ruskin. I dipinti di Turner, rarefatti fino alla sublimazione, fanno qui il paio con quelli, più analitici e fotografici, di Ruskin: il risultato è un racconto sereno e completo di Venezia.

All’interno del percorso espositivo c’è anche una selezione dei Venetian Notebooks, cioè quei taccuini di schizzi, piantine e appunti fitti. E poi alcuni manoscritti di Ruskin per The Stones of Venice mai esposti prima, in prestito dalla Morgan Library di New York.

Che il viaggio nella magica città lagunare abbia inizio.