È stato chiamato a ridisegnare gli interni di uno studio legale di Milano, e Jacopo Tabarelli de Fatis ha creato un luogo unico, tutt’altro che tradizionale.

Una serie strampalata ma curiosa di moquette dai colori diversi si sposa con un’iconica successione di molti pezzi di design dagli anni Sessanta, un misto di oggetti dal carattere forte (come le lampade Imbuto e Porcino di Luigi Caccia Dominioni per Azucena o le sedute di Ico Parisi per Cassina) si accompagnano a graziose poltroncine rivestite con tessuti d’antan dai toni accesi. Senza dimenticare le boiserie alle pareti: è tutto originale l’ambiente creato dall’architetto dello studio JTdF, che ha accolto per bene la richiesta di rendere lo spazio riconoscibile.

E infatti è riconoscibilissimo, con il tavolo restaurato di Gae Aulenti realizzato da Tecno, o con quei mobili della serie Less di Jean Nouvel per Unifor. Non mancano poi alle pareti le foto di autori contemporanei, da Matteo Basilé a Andres Serrano e Robert Gligorov.

In collaborazione con Dušan Tuvić, Jacopo Tabarelli de Fatis è riuscito ad utilizzare arredi vintage provenienti da SpazioRT in chiave contemporanea, e donando all’ufficio un’identità unica e mai pacchiana. Come fosse un’esperienza irripetibile continua.