Hiroshige: la pittura del Sol Levante sbarca a Roma

Se quest’anno non puoi andare in vacanza in Giappone, sarà di sicuro la terra nipponica a venire da te: succede grazie alla mostra monografica su Hiroshige, ospitata alle Scuderie del Quirinale fino al 29 Luglio.

Un’immersione pittorica fluttuante

Chi non ama le atmosfere ukiyo-e del Mondo Fluttuante? Insieme al grande maestro Hokusai, Hiroshige ne è stato uno dei rappresentati eletti, annoverato tra i più apprezzati paesaggisti giapponesi dell’Ottocento. Protagonista della sua arte è infatti, ogni volta in maniera diversa ma sempre incantevole, la natura in tutta la sua linfa vitale.

La fama del pittore ha superato presto i confini dell’isola raggiungendo l’Europa e le correnti che hanno animato il XIX secolo, soprattutto Impressionismo e Post-Impressionismo. Tra tutti, fu Vincent Van Gogh a rimanere sbalordito dalla profondità pittorica resa nel Ponte di Ohashi sotto l’acquazzone. Lo sguardo quasi fotografico di Hiroshige, d’altronde, ha ricevuto le lodi della critica contemporanea e successiva: merito soprattutto di quella peculiare, quanto sapiente, costruzione di piani sovrapposti.

L’incanto dell’armonia del cosmo

Tra cortigiane e guerrieri, passando per insetti e fiori, duecentotrenta sono le opere selezionate da collezioni internazionali per raccontare la dialettica pittorica del grande maestro giapponese, volta al racconto del sentimento umano in rapporto al respiro, soavissimo, della natura. L’armonia del cosmo viene espressa all’interno di opere come Cento vedute della Capitale di Edo, Il mare di Satta o in Cinquantatre Stazioni di posta del Tokaido, celebre risposta alla Trentasei vedute del Fuji di Hokusai. Segni caratteristici: stupore e raffinatezza.

La retrospettiva è curata da Rossella Menegazzo insieme a Sarah E. Thompson, ed è in collaborazione con Museum of Fine Arts di Boston. Immergersi nel Giappone di metà Ottocento è possibile anche grazie al loro lavoro di riscoperta del maestro della pioggia e della neve.