Villa Lante, capolavoro del Cinquecento

Vicino Viterbo c’è un capolavoro del Cinquecento: è Villa Lante, a Bagnaia.

Nata per volere del Cardinale Gambara, la villa è opera dell’architetto Jacopo Barozzi da Vignola: la costruzione iniziò nel 1511 e poté essere conclusa solo nel 1566.

Un’estensione di 22 ettari fa del giardino all’italiana la parte predominante rispetto all’opera architettonica: un’immersione totale nella natura a due passi dalla città.

Due piccoli edifici gemelli (Gambara e Montalto) costruiti in tempi diversi (con una distanza di trent’anni) si pongono in maniera simmetrica rispetto all’asse centrale del giardino, dominato da un affascinante percorso d’acqua. Tra una passeggiata e l’altra compare infatti anche un piccolo ruscello che contribuisce alla magnificenza della coltivazione di frutta e verdura e che è visibile anche a Villa Farnese e Villa d’Este.

Nel giardino è contenuto uno spettacolare sistema di piccole grotte con cascate e fontane, tra cui spicca la Fontana dei Mori del Giambologna, inserito in un percorso di siepi. La peculiarità della grande fontana è che s’inserisce nel contesto del giardino come punto focale dell’osservazione generale, sostituendo il classico complesso architettonico della villa. È in questa osservazione che risiede l’anima di Villa Lante: la natura che vince sull’uomo.