Agnocasto – fiori d’autunno e qualità officinali

L’Agnocasto è una pianta arbustiva e fiorita, originaria dell’area mediterranea e dell’Asia occidentale, in grado di decorare spazi verdi e giardini sino ad autunno inoltrato.

Appartenente alla famiglia delle Verbenacee, è noto ai botanici come Vitex agnus-castus e possiede notevoli qualità ornamentali e officinali.

Vitex deriva dal verbo latino “viere”“intrecciare” –  e fa riferimento alla flessibilità dei suoi rami, tradizionalmente utilizzati per la costruzione di ceste eleganti e resistenti.

“Agnus castus”, traducibile in “senza prole”, allude all’ipotetica qualità anafrodisiaca dei suoi semi. Nel mondo anglosassone, è conosciuto come Chasteberry  o Monk’s pepper (per i suoi frutti, simili al pepe nero e coltivati dai monaci).

I suoi fiori attirano le farfalle e le api (il miele omonimo è di ottima qualità) e la pianta può crescere sino a un’altezza compresa tra i 3 e i 4 metri.

Caratteristiche

Le foglie dell’Agnocasto sono raccolte in gruppi dal profilo palmato, con elementi a forma di lancia, intensamente aromatici e tinti di un verde che vira dal lucido al grigio.

I fiori sono piccoli e diffondono un piacevole profumo; tendono a raccogliersi in forma di spighe, assumendo tinte variegate, come il bianco, il lilla, il porpora o il più classico blu-azzurro.

La fioritura inizia in primavera – sugli apici dei rami di nuovo getto – e, come anticipato, si protrae sino ad autunno avanzato.

I frutti sono piccoli, di forma quasi sferica e consistenza carnosa; al loro interno, si trovano semi bruni e piccanti come il pepe.

Proprietà officinali

L’Agnocasto possiede interessanti doti fitoterapiche e viene utilizzato, in ambito erboristico, per regolarizzare i cicli mestruali e combattere i dolori dell’emicrania – in qualche caso, anche l’insonnia.

L’unica controindicazione nota è legata alla gravidanza; in ogni caso, è sempre opportuno ricorrere al consiglio di un esperto.

Collocazione e cure

L’Agnocasto può crescere sia in pieno sole che alla mezz’ombra; resiste bene alle basse temperature, ma è opportuno proteggerlo dalle correnti fredde.

Il suo habitat naturale è un composto di terra fertile, fresca e ben drenata (con l’aggiunta di sabbia) e può essere coltivato anche in vaso.

Normalmente, sono sufficienti gli apporti idrici offerti dalle piogge, ma, nelle stagioni più calde, è opportuno annaffiarlo con regolarità, evitando accuratamente i ristagni.

Il suo sviluppo può essere coadiuvato dal conferimento di un concime granulare a lento rilascio (e, possibilmente, ricco di potassio), tra l’inverno e la primavera.

Nello stesso periodo, si opera la potatura; occorrre eliminare i rami secchi e recidere le cime degli altri, per rafforzare la pianta, darle armonia e stimolare la nascita di nuovi getti.

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